Descrizione del prodotto
Il “Carciofo di Paestum” IGP, noto anche
come “Tondo di Paestum”, dal nome
dell’ecotipo locale da cui deriva, è ascrivibile
al gruppo genetico dei carciofi di tipo
“Romanesco”. L’aspetto rotondeggiante dei
suoi capolini, la loro elevata compattezza, l’assenza di
spine nelle brattee sono le principali caratteristiche qualitative e
peculiari del “Carciofo di Paestum”, che ne hanno
consacrato anche la sua fama tra i consumatori. Anche il carattere di
precocità di maturazione può essere considerato
un elemento di positività conferitogli
dall’ambiente di coltivazione, la Piana del Sele, che
consente al “Carciofo di Paestum” di essere
presente sul mercato prima di ogni altro carciofo di tipo Romanesco.
Altre caratteristiche tipiche del prodotto sono: una pezzatura media
dei capolini (non più di 4 per gambo per kg di prodotto),
peduncolo inferiore a 10 cm, colore verde con sfumature
violetto-rosacee, ricettacolo carnoso e particolarmente gustoso.
Le caratteristiche commerciali del “Carciofo di
Paestum” sopra descritte sono anche frutto di
un’accurata e laboriosa tecnica di coltivazione che gli
operatori agricoli della Piana del Sele hanno affinato nel corso di
decenni. Il clima fresco e piovoso nel corso del lungo periodo di
produzione (febbraio-maggio), che caratterizza tale area, conferisce
anche la tipica ed apprezzata tenerezza e delicatezza al prodotto.
Le caratteristiche di pregio del “Carciofo di
Paestum” IGP consentono a tale prodotto di essere molto
apprezzato in cucina, dove viene utilizzato nella preparazione di
svariate ricette tipiche e di piatti locali come la pizza con i
carciofini, la crema e il pasticcio ai carciofi, particolarmente
graditi ai tanti turisti che visitano la Piana del Sele e in
particolare i Templi di Paestum.
Cenni storici
Ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, il carciofo
accompagna da tempo immemorabile la cultura gastronomica e rurale delle
popolazioni del mezzogiorno d’Italia e della Campania in
particolare.
Le radici della sua coltivazione vengono fatte risalire al tempo dei
Borboni, il cui ufficio statistico già nel 1811 segnalava la
presenza di carciofi nella zona di Evoli, l'attuale Eboli, e Capaccio.
Le prime coltivazioni specializzate di carciofo sono state realizzate
da agricoltori del Napoletano che impiantarono
“carducci” di loro ecotipi proprio nelle zone
adiacenti ai famosi Templi di Paestum.
Ma la vera e propria diffusione del carciofo nella valle del Sele
risale intorno al 1929-30, grazie alle vaste opere di bonifica e di
profonda trasformazione agraria apportate dalla riforma fondiaria.
Anche il testo di geografia economica del Migliorini del 1949 ne
conferma la presenza ed importanza nella zona.
La descrizione più approfondita della diffusione e
dell'importanza della coltivazione del Carciofo di Paestum è
stata fatta dal Bruni, nel 1960, che fa riferimento al carciofo di
Castellammare come ecotipo coltivato nella Piana del Sele,
varietà già citata da altri autori come
appartenente al tipo Romanesco.
Area di produzione
L’area di produzione del “Carciofo di Paestum” IGP è concentrata nella Piana del Sele, in provincia di Salerno, e più precisamente nei comuni di: Agropoli, Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Campagna, Capaccio, Cicerale, Eboli, Giungano, Montecorvino Pugliano, Ogliastro Cilento, Pontecagnano Faiano, Serre.
Dati economici e produttivi
La superficie attuale investita a carciofo nella Piana del
Sele è di circa 1400 ettari (annata 2004-05). La produzione
nel 2004 è stata circa 190 mila quintali, che rappresenta il
70% del totale regionale.
Quella del carciofo è diventata, a partire dagli anni
’70, una delle coltivazioni più importanti della
Piana del Sele, soprattutto da quando ha gradualmente sostituito il
pomodoro, da tempo in crisi per il diffondersi di infezioni virotiche
particolarmente gravi.
Quella del 2005 sarà la prima annata di certificazione del
“Carciofo di Paestum” IGP, in quanto il
riconoscimento comunitario si è avuto nel marzo del 2004 in
piena campagna di raccolta.
Al momento, dati Ismecert, al sistema di certificazione IGP sono
iscritte 11 ditte per complessivi 82 ettari di superficie
Registrazione
L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Carciofo di Paestum” è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 465/2004 (pubblicato sulla GUCE n. L 77 del 13 marzo 2004). L’iscrizione al registro nazionale delle denominazioni e delle indicazioni geografiche protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del 23.03.04, pubblicato sulla GURI n. 83 dell'8.04.04, unitamente al Disciplinare di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla GUCE unitamente al predetto Reg. 465/04).
Organismo di controllo
L'organismo di certificazione autorizzato è l'Is.Me.Cert. (Istituto Mediterraneo per la Certificazione dei prodotti e dei processi nel settore agroalimentare), Corso Meridionale, 6 80143 Napoli tel. 081.5636647 - fax: 081.5534019 (sito web: www.ismecert.it).
Consorzio di tutela
Consorzio di tutela del Carciofo di Paestum IGP - via Bagnolo San Vito - 84025 Eboli (SA). Telefono: 0828601213, fax: 0828600103 - info@carciofodipaestum.it - www.carciofodipaestum.it