Descrizione del prodotto
L'Indicazione
geografica protetta "Melannurca Campana" si riferisce ad una delle
varietà italiane di melo più conosciute e più apprezzate
in assoluto dai consumatori: l'Annurca. Definita la "regina delle
mele", infatti, l'Annurca è da sempre conosciuta soprattutto
per la spiccata qualità dei suoi frutti, dalla polpa croccante, compatta,
bianca, gradevolmente acidula e succosa, con aroma caratteristico e profumo
finissimo, una vera delizia per gli intenditori. Il frutto è medio-piccolo,
di forma appiattita-rotondeggiante, leggermente asimmetrica, con picciolo corto
e debole. La buccia, liscia, cerosa, mediamente rugginosa nella cavità peduncolare, è di
colore giallo-verde, con striature di rosso su circa il 60-70% della superficie
a completa maturazione, percentuale di sovraccolore che raggiunge l'80-90%
dopo il periodo di arrossamento a terra. La "Melannurca Campana" IGP
rivendica da sempre virtù salutari: altamente nutritiva per l'alto
contenuto in vitamine (B1, B2, PP e C) e minerali (potassio, ferro, fosforo,
manganese), ricca di fibre, regola le funzioni intestinali, è diuretica,
particolarmente adatta ai bambini ed agli anziani, è indicata spesso
nelle diete ai malati e in particolare ai diabetici. Anche per l'eccezionale
rapporto acidi/zuccheri, le sue qualità organolettiche non trovano riscontro
in altre varietà di mele. Una recente ricerca del Dipartimento di scienza
degli alimenti dell'Universià di Napoli Federico II ha dimostrato che
la mela Annurca dimezza i danni ossidativi alle cellule epiteliali gastriche.
La sua azione gastroprotettiva dipende dalla ricchezza in composti fenolici,
che sono in grado di prevenire così i danni ossidativi dell'apparato
gastrico e aiutando a combattere le malattie gastriche legate all'azione di
radicali liberi. Uno degli elementi di tipicità che certamente caratterizzano
la "Melannurca Campana" IGP è l'arrossamento a terra delle
mele nei cosiddetti "melai". Essi sono costituiti da piccoli appezzamenti
di terreno, sistemati adeguatamente in modo da evitare ristagni idrici, di
larghezza non superiore a metri 1,50 su cui sono stesi strati di materiale
soffice vario: un tempo si utilizzava la canapa, oggi sostituita da aghi di
pino, trucioli di legna o altro materiale vegetale. Per la protezione dall'eccessivo
irraggiamento solare i melai sono protetti da apprestamenti di varia natura.
Durante la permanenza nei melai i frutti sono disposti su file esponendo alla
luce la parte meno arrossata, vengono poi periodicamente rigirati ed accuratamente
scelti, scartando quelli intaccati o marciti. E' proprio questa pratica,
volta a completare la maturazione dei frutti adottando metodi tradizionali
e procedure effettuate tutte a mano, ad esaltare le caratteristiche qualitative
della "Melannurca Campana" IGP, conferendogli quei valori di tipicità che
nessun altra mela può vantare. Due gli ecotipi previsti dal disciplinare
di produzione, con due distinte indicazioni varietali in etichetta: l' "Annurca" classica
e la diretta discendente "Annurca Rossa del Sud", suo mutante naturale,
diffuso nell'area di produzione da oltre un ventennio, che ha il pregio
di produrre frutti a buccia rossa già sulla pianta. I frutti di maggior
pregio, soprattutto dal punto di vista organolettico, a detta degli esperti
sono quelli provenienti da piante innestate su franco, allevate a pieno vento
e con scarsi apporti irrigui. Le indubbie caratteristiche organolettiche di
questa mela, finora apprezzate soprattutto dai consumatori meridionali, stanno
progressivamente conquistando anche altri mercati, grazie anche al riconoscimento
del marchio di tutela e all'ingresso nei canali della grande distribuzione
organizzata. Accanto ai succhi, di grande valore nutritivo, ottimi sono anche
i liquori ottenuti dalle annurche, così come i dolci (crostate e sfogliatelle
su tutti, ma anche le mitiche e tradizionali "mele cotte" al forno).
Di recente, attraverso un programma di educazione alimentare della Regione
Campania, la "Melannurca Campana" IGP è proposta al consumo
dei bambini in visita a Città della Scienza nella forma commerciale
della "quarta gamma" (confezione sigillata di una mela sbucciata
e affettata in grado di mantenere inalterata per giorni la freschezza e l'aroma).
Cenni storici
La "Melannurca
Campana" IGP è presente in Campania da almeno due millenni. La
sua raffigurazione nei dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano e in particolare
nella Casa dei Cervi, testimonia l'antichissima legame dell'Annurca con il
mondo romano e la Campania felix in particolare. Luogo di origine sarebbe l'agro
puteolano, come si desume dal Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Proprio
per la provenienza da Pozzuoli, dove è presente il lago di Averno, sede
degli Inferi, Plinio la chiama "Mala Orcula" in quanto prodotta
intorno all'Orco (gli Inferi). Anche Gian Battista della Porta, nel 1583, nel
suo "Pomarium", nel descrivere le mele che si producono a Pozzuoli
cita testualmente: (… le mele che da Varrone, Columella e Macrobio sono
dette orbiculate, provenienti da Pozzuoli, hanno la buccia rossa, da sembrare
macchiate nel sangue e sono dolci di sapore, volgarmente sono chiamate Orcole…).
Da qui i nomi di "anorcola" e poi "annorcola" utilizzati
nei secoli successivi fino a giungere al 1876 quando il nome "Annurca" compare
ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura di G. A. Pasquale. Tradizionalmente
coltivata nell'area flegrea e vesuviana, spesso in aziende di piccola
dimensione e talora in promiscuità con ortaggi ed altri fruttiferi,
la "Melannurca Campana" IGP si è andata diffondendo nel
secolo scorso prima nelle aree aversana, maddalonese e beneventana, poi via
via nel nocerino, nell'irno, i picentini e infine in tutta l'area
dell'alto casertano. Proprio qui, già da alcuni decenni, con la
regressione delle superfici agricole dell'area napoletana a causa della
conurbazione delle zone costiere, ha trovato il territorio ove essa è più intensamente
coltivata.
Area di produzione
La zona di produzione della "Melannurca Campana" IGP comprende ben 137 comuni appartenenti a tutte le province campane. Le aree ove si concentra la maggior parte della produzione sono: nel napoletano la Giuglianese-Flegrea, nel casertano la Maddalonese, l'Aversana e l'Alto Casertano, nel beneventano la Valle Caudina-Telesina e il Taburno, nel salernitano l'Irno e i Picentini.
Dati economici e produttivi
Con una produzione di poco più di 60.000 tonnellate medie annue, la "Melannurca Campana" IGP rappresenta l'80% circa della produzione campana di mele e il 5% circa di quella nazionale, per un valore complessivo stimato in oltre 40 milioni di euro. Attualmente la "Melannurca Campana" IGP è per circa 2/3 assorbita dai mercati regionali di Campania e Lazio, mentre circa un 20% raggiunge i mercati di Lombardia, Piemonte e Toscana. La tutela della mela Annurca si aggiunge a quelle già accordate alle mele Val di Non Dop e Alto Adige Igp, garantendo a più della metà del raccolto nazionale la protezione comunitaria di qualità certificata. Pur contando su di una superficie di oltre 4.000 ettari (80% del totale Campania), la superficie iscritta al sistema di certificazione dell'IGP (dati 2005) è di 288 ha, per un totale di 86 aziende agricole produttrici iscritte al registro. La produzione certificata è stata di 25.000 quintali circa, commercializzata da 4 delle 8 ditte confezionatrici iscritte al sistema IGP.
Registrazione
L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) "Melannurca Campana" è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 417/2006 (pubblicato sulla GUCE n. L 72 dell'11 marzo 2006). L'iscrizione al registro nazionale delle denominazioni e delle indicazioni geografiche protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del 30.03.06, pubblicato sulla GURI n. 82 del 7.04.04, unitamente al Disciplinare di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla GUCE unitamente al predetto Reg. 417/06).
Organismo di controllo
L'organismo di certificazione autorizzato è l'Is.Me.Cert. (Istituto Mediterraneo per la Certificazione dei prodotti e dei processi nel settore agroalimentare), Corso Meridionale, 6 80143 Napoli tel. 081.5636647 Fax: 081.5534019 (sito web: www.ismecert.it).
Consorzio di tutela
Il "Consorzio di tutela Melannurca campana IGP", costituito nel 2005, è stato riconosciuto dal MIPAAF con DM 18 aprile 2007 (pubblicato sulla G.U. n. 100 del 2.05.2007) in base all'art. 14 della legge 526/99 per la tutela, vigilanza e valorizzazione del prodotto.
Il Consorzio ha sede in Caserta, via Verdi, 29 - Tel: 0823.325144 Fax: 0823.351909; sito: www.melannurca.it.