Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli Federico II – Via Università 100, 80055 Portici (NA)
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L’areale individuato per il progetto collettivo, ricade all’interno del sistema territoriale Piana del Volturno-Litorale Domizio. Questo territorio è caratterizzato quasi interamente da pianura con coltivazioni prevalente a foraggere e cereali e una forte presenza di allevamenti zootecnici che costituiscono il 70% circa di tutti gli allevamenti presenti nella provincia di Caserta. Questo territorio è inoltre tra quelli annoverati nella cosiddetta Terra dei fuochi, con forti criticità ambientali. L’ambito territoriale individuato coinvolge i comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Casaluce, Castel Volturno, Falciano del Massico, Grazzanise, San Tammaro, Santa Maria la Fossa e Villa di Briano tutti localizzati nella provincia di Caserta. Il 54% delle aziende ricede anche solo parzialmente nella aree ad elevata densità zootecnica di cui al “Piano regionale di monitoraggio dei reflui zootecnici” (DRD n. 598/2011). Le superfici aziendali coinvolte nel partenariato sommano a oltre a 231,5 ha. In particolare la consistenza totale dei capi allevati è pari a circa 2317 capi tutti bufalini. Il quantitativo totale di azoto prodotto nell’areale individuato è di oltre 122.800 kg all’anno (kg N/anno). Inoltre quattro delle 13 aziende coinvolte, ricadono all’interno della delimitazione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola (ZVNOA secondo la zonizzazione del 2013). Si ritiene necessario dare quanto prima a questa zona una nuova connotazione, rivolta alla salvaguardia e ripristino ambientale partendo proprio dal settore degli allevamenti bufalini che forniscono un forte input economico di tutto l’areale. Affinché ci sia sviluppo sostenibile è necessario che questa preziosa risorsa economica si adegui alle richieste delle normative in materia di tutela ambientale. Oltre alla ventennale Direttiva Nitrati, è di futura emanazione anche la National Emission Ceilings Directive (NECD) che imporrà la riduzione delle emissioni di ammoniaca oltre che di altri gas prodotti dall’agricoltura e in particolare dagli allevamenti zootecnici. La diffusione degli allevamenti intensivi, associata ad una gestione poco attenta dei reflui zootecnici, ha comportato una serie di conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana. Queste problematiche si verificano durante una o più fasi della gestione dei reflui all’interno dell’azienda, quali la fase di produzione all’interno della stalla, la fase di stoccaggio e la fase di utilizzazione finale dei reflui, la cui applicazione più semplice e maggiormente utilizzata è lo spandimento degli stessi sui terreni agricoli, al fine di fertilizzarli. Nell’areale casertano, su cui verte il presente progetto collettivo, si registrano diverse criticità legate all’assenza di pratiche virtuose per quanto riguarda la gestione dei reflui zootecnici. Negli ultimi tempi comincia a registrarsi qualche esempio di conferimento e trattamento degli effluenti di azienda, all’esterno riducendogli oneri di gestione. Affinché questi esempi non rimangano dei casi isolati, il partenariato del progetto collettivo, si pone come obiettivo la valutazione degli impatti di questi cicli di trattamento, e ne propone la diffusione come pratica di trattamento volta all’ottimizzazione della gestione dei reflui zootecnici.
Un’attenta gestione dei reflui zootecnici unitamente a pratiche di gestione e ottimizzazione delle risorse idriche può determinare una maggior contenimento dei principali danni ambientali legati all’allevamento bufalino, e alla zootecnia più in generale.
Il progetto collettivo si pone l’obiettivo, di sensibilizzare gli allevatori bufalini della Provincia di Caserta, al problema delle emissioni di ammoniaca e all’ottimizzazione della gestione dei reflui zootecnici attraverso attività divulgative e dimostrative in provincia di Caserta. Il progetto collettivo sarà in particolare rivolto alla comprensione delle opportunità di miglioramento aziendale offerte dall’implementazione di tecniche a basso impatto ambientale supportate tra l’altro dal PSR della Regione Campania. In particolare le aziende coinvolte saranno stimolate e animate verso temi quali le tecniche di spandimento, al fine di ridurre le emissioni di ammoniaca in atmosfera, concomitantemente con l’utilizzo dei moderni sistemi di consiglio irriguo basato su immagini satellitari e buone pratiche per il contenimento del dissesto idrogeologico del suolo e la riduzione del rischio erosivo. Il progetto SOS-AGRI si pone l’obiettivo di informare le aziende agricole delle opportunità di crescita legate ad un più efficiente utilizzo della risorsa refluo e acqua, in modo da ridurre le emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera, ottimizzare la gestione delle risorse idriche e migliorare le pratiche colturali per aumentare il contenuto di sostanza organica nei suoli e ridurre il rischio erosivo.
Il progetto si pone gli obiettivi specifici di seguito riportati:
Tutti questi step concorrono al raggiungimento dell’obiettivo globale di informare gli allevatori/agricoltori sulla possibilità di trarre vantaggio dall’adozione di una gestione integrata delle risorse ambientali ottimizzata e sostenibile.
I partner del progetto sono:
Strategie di gestione spandimento dei reflui zootecnici con inquadramento normativo e territoriale in campania
Programma straordinario per l'adeguamento impiantistico-ambientale a supporto del comparto bufalino
S. Potito Sannitico (CE) - 5 febbraio 2020 ore 16.30
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S. Maria la fossa - 22.01.2020 ore 17.30
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S. Maria la fossa - 15.05.2019 ore 16.30
presentazione del progetto
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