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[02.12.25] Giovedì 27 novembre 2025, presso l’auditorium della Regione Campania al Centro direzionale di Napoli, si è svolto l’incontro tecnico-scientifico “Dal campo al frantoio: costi, vantaggi e criticità del modello aziendale e opportunità del CSR”.
L’iniziativa – organizzata dall’Ordine dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali (ODAF) della Provincia di Napoli in collaborazione con la Direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania (Autorità di Gestione regionale del CSR 23-27) – ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra mondo della ricerca, professionisti e istituzioni sulle più avanzate innovazioni nella filiera olivicola, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla convenienza dei frantoi aziendali.
I lavori – moderati dal dottore agronomo Giuseppe Ceparano – sono stati aperti dal direttore generale per le Politiche agricole della Regione Campania, Luigi Riccio. Sono seguiti gli interventi del presidente dell’Odaf Napoli, Pasquale Crispino, che ha illustrato il ruolo dell’agronomo nella gestione dell’oliveto, del docente del Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II”, Raffaele Sacchi, che si è soffermato sul frantoio aziendale quale strumento di innovazione e qualità, della dottoranda del Dipartimento di Agraria, Giuseppina Olivieri (intervenuta in sostituzione della professoressa Teresa Del Giudice), che ha effettuato un’analisi utile a valutare la convenienza economica nelle realizzazione dei frantoi aziendali, e del consigliere dell’Odaf Napoli, Amelia D’Alessio, che ha posto l’accento sull’importanza del monitoraggio per il miglioramento continuo degli standard qualitativi nei frantoi aziendali.
Per la Regione Campania sono intervenuti Flora Della Valle, dirigente del Settore “Politiche per la competitività dell’agroalimentare campano”, e Luciano D’Aponte, dirigente dell’Uos “Servizi territoriali provinciali di Caserta – Promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, forestali, della pesca e acquacoltura”.
La dirigente Flora Della Valle ha richiamato i più recenti dati Istat, evidenziando come la coltivazione dell’olivo rappresenti un elemento identitario del territorio regionale: nel 2024 la superficie olivicola campana ha raggiunto i 68.171 ettari, con una produzione di 1.250.275 quintali di olive, quasi totalmente destinate alla molitura. Nello stesso anno il valore complessivo della produzione olivicola si è attestato intorno ai 91 milioni di euro, di cui il 94% derivante all’olio. Le quote regionali sul valore nazionale dell’olio (2.457 milioni) e quello relativo al Sud Italia (1.557 milioni) sono state pari rispettivamente al 4,2% e al 6,4%.
Della Valle ha inoltre sottolineato il significativo impegno per il comparto: “Grazie ai fondi del Psr e del Pnrr – ha dichiarato – in Campania sono stati finanziati 55 frantoi oleari per un totale di 16,1 milioni di euro. Nel ciclo di programmazione 14-22, attraverso le tipologie d’intervento 4.2.1 e 4.4.2, sono stati sostenuti 29 frantoi con un investimento pubblico pari a 9,66 milioni di euro, a fronte dei soli 4 frantoi finanziati nel PSR 07-13. Abbiamo avviato un percorso di modernizzazione che sta trasformando il settore oleario campano, rafforzandone competitività e sostenibilità”.
Il dirigente Luciano D’Aponte ha dedicato il suo intervento allo sviluppo dell’oleoturismo in Campania, ricordando l’approvazione, nel marzo 2025, del disciplinare attuativo della legge regionale n. 9 del 15 maggio 2024. “L’obiettivo – ha spiegato – è valorizzare le produzioni olivicole del territorio, migliorare i servizi di accoglienza attraverso un’offerta turistica integrata, promuovere l’oleoturismo quale forma di turismo con identità specifica e sostenere la diversificazione delle attività economiche delle aziende olivicole”.
La Regione Campania ha istituito l’Elenco regionale degli operatori oleoturistici, al quale si accede tramite presentazione della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e relativa modulistica all’Uos competente. Attualmente gli operatori iscritti sono 15. “Promuoviamo – ha aggiunto D’Aponte – la collaborazione tra gli iscritti per la creazione di itinerari oleoturistici ed enogastronomici capaci di valorizzare i territori”.
Tra i risultati già conseguiti rientrano il primo corso per operatori oleoturistici realizzato dall’Università dei Sapori a Fisciano, la presentazione delle opportunità destinate agli operatori del comparto in occasione di convegni e manifestazioni specialistiche e la partecipazione al Salone nazionale dell’agriturismo e del turismo rurale Agri@Tour, durante il quale le aziende campane hanno potuto promuovere la propria offerta esperienziale.
L’incontro si è concluso con la presentazione del libro “A tavola con l’Arte culinaria – Al teatro e al cinema”, a cura dell’autore Salvatore Schiavone, direttore Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) Campania-Molise.
Si ricorda, infine, il comparto olivicolo rientra tra i tre ambiti prioritari del bando dell’intervento [SRG07] Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages – azione A) Cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali del CSR Campania 23-27.
Il bando destina 30 milioni di euro al settore, finalizzati alla preparazione e all’attuazione dei Progetti complessi di filiera (Pcf), strumenti integrati volti a rafforzare la competitività, la sostenibilità e la capacità organizzativa della filiera olivicola regionale. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte progettuali è stato prorogato alle ore 24.00 del 15 dicembre 2025.