Prodotti tradizionali

Patate r filetta

patate r filetta

Territorio interessato alla produzione

Comune di Postiglione, piccolo borgo che giace ai piedi dei Monti Alburni, in provincia di Salerno. La produzione interessa le località che seguono: Carpiniello, Piano delle Vacche, Cinito, Orto di Don Ciccia, Cuponi, Pescara, Carpiniello, Piano delle Vacche, Cinito, Orto di Don Ciccio, Cuponi, Pescara. Il terreno ideale per la coltivazione della patat di montagna deve essere profondo, ben drenato e friabile, di medio impasto, sciolto, e capace di assicurare una buona e regolare disponibilità idrica. l suoli troppo coesi o con elevati tassi di scheletro ostacolano un regolare accrescimento dei tuberi. Il pH ottlmale deve essere leggermente acido, da 6 a 6,5, anche se si adatta abbastanza bene a reazione sub-alcallna con pH fino a 7,5. l terreni eccessivamente acidi, calcarei e salini non sono idonei alla coltivazione della patata.

Descrizione e tecniche di produzione

Patata a pasta bianca, gialla, dalla consistenza farinosa e forma allungata e/o tonda. La pezzatura è variabile, influenzata dal terreno di produzione. La buccia presenta un colore tendente al giallo, piiuttosto sottile e liscia, con poche rugosità.

Osservazioni sulla tradizionalità

L'introduzione della coltivazione della patata a Postiglione, allora inserito nel Circondario di Campagna,si deve a Prospero Fragetti (1761 - 1836). Ecco come descrive l'episodo il nipote Antonio Maria Fragetti nelle sue memorie storiche: "Fu anche in quest'anno 1804 introdotta la prima volta nella nostra Terra di Postiglione la coltivazione della patata, chiamata anche pomo di terra, pranta introdotta in Europa dal Perù verso l'anno 1565 e Postiglione non prima di detto anno 1804 l'ha conosciuta. L'ignoranza dei Terrazzani di Postiglione, in sulle prime, non fece quell'accoglienza che meritava il pregevole frutto: anzi quasi volevano bandirlo, e taluni lo bandirono proprio addirittura, dicendolo frutto sconosciuto, dannoso alla salute e sconosciuto alla loro cucina, non conosGendo neppure come dovevasi cuocere: per cui lo abbandonarono". Le patate, fino a qualche decennio fa, venivano prevalentemente coltivate nella zena pedemontana, le cosiddette "filette", luogo alto, e freddo; giacché nei luoghi bassi e caldi tutta la forza di queste piante si limita a dar vigore alle foglie e i frutti rimangono scarsi, e piccoli. Sicuramente, in quel periedo, per merito dei fratelli Prospere e Antonio Fragetti, la diffusione della coltivazione della patata si sviluppò di più a Postiglione rispetto ai paesi vicini, tanto che i postiglionesi erano conosciuti nel comprensorio degli Alburni con il soprannnome di "patatari" (Mangiapatate).