Servizio Fitosanitario Regionale

Cocciniglia di San Josè - Quadraspidiotus perniciosus (=Comstockaspis perniciosa)


cocciniglia di san jose'


Descrizione

E' un insetto dell'ordine dei Rincoti che ha come piante ospiti le drupacee e le pomacee. E’ una cocciniglia a forma di scudetto (follicolo), tondeggiante quello femminile, allungato quello maschile.

Ciclo biologico

Sverna come neanide e compie tre generazioni all'anno:
- una ibernante con comparsa delle neanidi in maggio;
- una primaverile- estiva con comparsa delle neanidi in luglio;
- una estiva- autunnale con comparsa delle neanidi in agosto-settembre;

Danni e sintomi

Attacca diversi organi vegetativi della pianta: rami, tronchi e frutti, talvolta le foglie. Forma incrostazioni ben evidenti su tronchi e rami. Le punture provocano sui tronchi alterazioni rossastre evidenziabili asportando la corteccia. Sui frutti nei punti d'insediamento si forma un alone rossastro dove al centro c'è il follicolo dell'insetto. In presenza di incrostazioni consistenti sui rami essi deperiscono e disseccano; i frutti vengono fortemente deprezzati dalla presenza dell'insetto, da quel tipico alone rosso vinoso e da depressioni e deformazioni. I frutti attaccati non sono ammessi all'esportazione.

Controllo

La difesa chimica avviene di norma sulle forme svernanti, che sono facilmente aggredibili. La massima efficacia si ottiene se si posiziona il trattamento quando le neanidi svernanti virano dal bianco al nero (generalmente a fine febbraio); per questo trattamento di fine inverno risultano efficaci l'olio minerale o il polisolfuro di calcio. Eventuali ulteriori trattamenti si posizionano ad inizio maggio, in coincidenza dello sgusciamento delle neanidi di I generazione, o a fine estate, specialmente per il caso del pesco, in corrispondenza con la comparsa delle neanidi di terza generazione. Il trattamento primaverile deve essere fatto tempestivamente, al riscontro dello sgusciamento delle prime neanidi, per evitare che queste si trasferiscano sui frutticini, deprezzandoli fortemente ed impedendone l'esportazione. Esistono diversi antagonisti naturali: Chilocorus bipustulatus, Cybocephalus rufifros, Rhyzobius lophantae, Encarsia perniciosi, Aphytis spp.