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Il gusto dell'Olio DOP

Guida alla V edizione del Premio Nazionale Sirena d'Oro e ricettario degli appuntamenti con una guida all'assaggio dell'olio

Anno di pubblicazione: 2007

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copertina del volumeFruttato, carciofo, erba appena falciata, mandorla, pomodoro, peperone, mela, ma anche agrumi, vaniglia, pepe verde, camomilla, rosmarino questi sono solo alcuni dei descrittori utilizzati dagli esperti per esprimere le sensazioni che si avvertono durante un assaggio tecnico. Una esperienza per ora riservata solo a pochi appassionati, ma che è destinata a divenire abituale in un Paese che produce i migliori oli al mondo e che è leader nel segmento degli oli a Denominazioni di Origine. Certo non mancano le difficoltà, in quanto, a differenza dei vini, l’olio viene sempre consumato in abbinamento ad altre pietanze, non fosse altro con pane caldo. Ma la strada è segnata e, certamente, in un Paese che ha fatto del mangiar bene una dottrina e che ha “inventato” la Dieta Mediterranea non mancheranno quelli che vorranno approfondire la conoscenza dell’olio extravergine che costituisce il perno della nostra tradizione alimentare. Insomma, il terreno è fertile, ma bisogna concimarlo e seminarlo. Vanno, quindi, moltiplicate le occasioni di assaggio, siano esse tecniche che divulgative, vanno organizzati corsi e seminari, va fatta chiarezza sull’importanza di tale pratica, che rappresenta lo strumento più importante per la piena valutazione della qualità di un olio, ancora più probante e oggettivo delle analisi chimiche. Per altro si tratta di un’esperienza che non essendo abituale (come per esempio l’assaggio del vino) fa scoprire sensazioni del tutto nuove e inaspettate. Infatti, colui che si avvicina per la prima volta all’assaggio dell’olio si apre ad un mondo che si fatica ad immaginare racchiuso in una sola goccia di olio. Si scoprirà l’erba, il pomodoro, talora maturo talora acerbo, il mandorlato, il carciofo, ma anche che un olio può essere più o meno dolce, amaro o piccante e che tali sensazioni, pur essendo ben distinte, si armonizzano tra di loro. E si accerterà che tali percezioni non sono casuali, ma sono il frutto delle caratteristiche climatiche e ambientali, delle varietà utilizzate e delle scelte tecniche operate nell’oliveto e nel frantoio. Al pari dei pregi con la pratica dell’assaggio potremo imparare ad individuare i difetti dell’olio, che insorgono nel ciclo di vita dello stesso e sono determinati da momenti di disattenzione lungo la filiera produttiva. Così un olio presenta sapore di verme se le olive sono fortemente infestate dalla mosca, sentore di terra se sono raccolte dal suolo o non ben lavate, di muffa e di riscaldo se conservate in sacchi o ammassate, di fiscolo o di morchia per carenza di igiene. E’ solo il caso di ricordare che un olio per essere extravergine non deve presentare alcun difetto, per cui la terra, il verme ma anche l’avvinato, il rancido, il legno, il metallico ecc. non possono fare parte del vocabolario di un olio extravergine e tanto meno di un olio di qualità. L’assaggio, quindi, consente, attraverso una conoscenza più approfondita del prodotto, di operare una scelta consapevole del tipo di olio da acquistare, anche in funzione della sua utilizzazione in tavola. Infatti, proprio come per il vino, vi sono oli più indicati per accompagnare un’insalata o il pesce o un piatto di legumi o un arrosto; oli più fruttati, più dolci, più piccanti o amari e oli ….. DOP, cioè oli che fanno della qualità e tipicità la loro ragione di esistere. Insomma, tramite l’assaggio potremo scoprire quanto poco sappiamo di un prodotto che ogni giorno sta sulle nostre tavole e che spesso usiamo con superficialità e per abitudine. Queste le motivazioni che sono alla base di un programma così ricco di momenti di assaggio; assaggi tecnici, assaggi in abbinamento a pietanze e a prodotti tipici, corsi, assaggi nelle scuole elementari, nelle enoteche, in piazza; tanti momenti per approfondire la conoscenza dell’olio extravergine che per storia, tradizione, cultura merita a pieno la nostra attenzione. Uno sforzo reso possibile grazie alla presenza in Campania di un nutrito gruppo di assaggiatori formati nelle decine di corsi organizzati dall’Amministrazione Regionale e che hanno dato vita a ben tre Associazioni, che collaborano attivamente ai programmi attivati nel comparto. Ciascun assaggiatore rappresenta una risorsa, un ambasciatore dell’olio di qualità di cui c’è, oggi, grande bisogno. Infatti, l’affermazione degli oli italiani passa inevitabilmente attraverso una crescita culturale dei consumatori e una maggiore conoscenza dei veri pregi dell’olio. Il Gusto dell’olio DOP punta a tutto questo. Di seguito sono riportati gli appuntamenti programmati, che aprono le porte a quanti decidono di volersi bene, dedicando un poco del proprio tempo libero a migliorare il proprio stile di vita. Le modalità di partecipazione ai singoli eventi sono dettagliate sul sito ufficiale della manifestazione. In appendice sono riportate, come utile pro memoria, le ricette proposte in alcuni appuntamenti. Infine un breve vademecum dell’assaggio e note informative sugli oli DOP della Campania, che per qualità e tipicità meritano un posto di primo piano sui mercati più importanti e sulle nostre tavole.