Tartufi

Tuber melanosporum Vittadini 1831 (= T. nigrum Bulliard 1788)


tuber melanosporum


Il suo nome scientifico deriva dal greco mélanos (= nero) e sporà (= spora) ed è chiaramente riferito al colore nero delle spore. È comunemente indicato come tartufo nero pregiato di Norcia o di Spoleto o truffe de Perigord sulla base del colore dei suoi ascomi e dei principali territori che lo producono naturalmente in Umbria e in Francia. I suoi ascomi sono subglobosi o lobati, presentano diametro variabile da 1 a 7 cm ed hanno odore aromatico, molto gradevole. 70 Il peridio degli stessiè di colore nero o nero-ferruginoso (se bagnato, ricorda il musello di un cane) con piccole verruche piramidali poligonali con vertice smussato o incavato. La sua parte interna è costituita da una gleba nero-rossastra o bruno-violacea, percorsa da vene sterili bianche, esili, fitte e ramificate, che, ossidandosi per esposizione all'aria, virano lentamente al bruno-rossastro. Gli aschi sono subglobosi sessili o con breve peduncolo, misurano mediamente 90-140 x70-110 cm e contengono 1- 6 spore (spesso 3-4) ellissoidali, di colore bruno-nerastro, aventi dimensioni di circa (20) 25-55 x (15) 20-35 cm, ornamentazioni escluse, e rivestite da un episporio ad aculei corti e rigidi alti 2-4 cm.

Cresce, in simbiosi con querce, noccioli, carpini, tigli, pini, cedri e cisto, su terreni calcarei dell'era Secondaria e Quaternaria con tessitura da franco-sabbiosa a franco-limosa. I terreni ad esso vocati sono brecciosi, ben drenati, ricchi di carbonato di calcio, poveri di sostanza organica, azoto, fosforo e potassio ed hanno buon contenuto di ferro e rame e pH variabile da valori sub-alcalini a basici. Le tartufaie naturali sono poste a quote variabili da 100 a 1000 m s.l.m., su versanti collinari, in boschi radi ben soleggiati e necessitano di 600/900 mm di precipitazioni medie annue. Indici della presenza del tartufo nero pregiato sono l'assenza di vegetazione erbacea sotto le piante simbionti che determina la formazione dei “pianelli” o “pasture” e favorisce la vegetazione di piante calciofile quali l'Onobrychis viciaefolia Scop., il trifoglio bianco (Trifolium repens L.) e la lupolina (Medicago lupolina L.). Le tartufaie coltivate con il tartufo nero pregiato, in genere producono, dopo 5-8 anni dall'impianto, su terreni vocati e fatto salvo un sufficiente apporto idrico, oltre 50 q/ha.

Il suo areale di distribuzione comprende l'Europa, il Nord Africa e la Turchia. È un tartufo pregiato di valore inferiore solo al T. magnatum e può raggiungere sul mercato quotazioni di oltre 500 euro/Kg.