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M19 - Buone pratiche Leader


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GAL Irpinia-Sannio scarl e GAL Cilsi Consorzio
NOBILAPIO - confronto fra metodo Nobile® e biologico ed effetto sul contenuto di polifenoli di vino e miele

Descrizione del progetto

La recente diffusione del biologico nel comparto vitivinicolo desta non poche perplessità tra iproduttori ed i consumatori in quanto si teme che possa influire negativamente sulla qualità del vino. In una fase storica in cui l’attenzione all’ambiente e al benessere è sempre più diffusa, si ricercano modelli che tutelino l’ambiente e mantengano alta la qualità dei prodotti. Da un decennio è nato in Campania e si è diffuso anche all’estero, il METODO NOBILE®, un modello di sviluppo che privilegia la qualità della materia prima, da ottenere con tecniche meno impattanti. Nel caso del vino, oltre a vietare diserbo e l’uso di prodotti di sintesi, il disciplinare impone l’utilizzo delle api e della semina di prati melliferi. Le api trasportano lieviti autoctoni e possono influenzare l’aroma, sia per la relazione che vi può essere con la resa sia per i processi chimici che si vanno ad innescare.

Risultati attesi

Obiettivo del progetto è quello di introdurre in una azienda vitivinicola di Lapio il METODO NOBILE® e di metterlo a confronto con il biologico. L’azienda, che è già biologica, utilizzerà un appezzamento poco distante dal centro aziendale dove impianterà un prato polifita e dove verranno collocate almeno trenta famiglie di api. Alla fine del ciclo produttivo l’azienda apicola produrrà il miele e quella vinicola produrrà un vino particolare, il Lambiccato, che appartiene alla tradizione di Lapio ma che è praticamente scomparso, perché i lieviti moderni non ne permettevano la produzione. Dal momento che le api trasportano particolari lieviti la cui attività cessa intorno ai 9 gradi, questa specificità potrà permettere un ritorno al Lambiccato tradizionale. Sul vino e sul miele verrà effettuata l’analisi dei polifenoli e delle relative classi, nonché un’analisi sensoriale di confronto.

Risultati conseguiti

I risultati ottenuti dal progetto di ricerca hanno permesso di confermare che le api realmente possono essere vettori di lieviti di interesse enologico nel vigneto. Inoltre, la permanenza degli alveari sui bordi dei vigneti rappresenta uno strumento per conservare lieviti di interesse enologico, come i lieviti Saccharomyces, nel corso dei periodi meno favorevoli dell’anno, che verrebbero poi distribuiti sulle uve mature al momento della raccolta, arricchendo le uve dei lieviti fondamentali dal punto di vista enologico. In conclusione, questi risultati sembrano confermare che queste nuove pratiche agronomiche, basate sul metodo Nobile®, potrebbero rappresentare uno strumento altamente innovativo e assolutamente rispettoso dell’ambiente che potrebbe conferire notevole valore aggiunto ai prodotti del territorio.

Info

PSR Tipologia di Intervento 16.1.1 Azione 2: Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione (POI)

https://nobilapio.it

Importo del progetto: € 197.011,92

Contributo pubblico: € 197.011,92

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