salviamo capra e cavoli
La biodiversità in agricoltura che si intende tutelare in questa fase è costituita dalle risorse genetiche di origine vegetale e/o animale che si sono differenziate nel corso dell’evoluzione biologica della specie, o che sono frutto della selezione compiuta dall’uomo nel corso del tempo per l’ottenimento di razze e varietà adattate all’ambiente in cui vivono. Esse, difatti, sono popolazioni in equilibrio con l’ambiente e con i patogeni locali, che si sono evolute in condizioni di bassi input agronomici, con una diversità genetica tale da potersi adattare in maniera efficiente ed efficace agli stress biotici ed abiotici raggiungendo una elevata stabilità produttiva. Tale biodiversità costituisce, quindi, un patrimonio inestimabile per l’agricoltura sostenibile, che va tutelato al fine di scongiurare il rischio che, con il passare del tempo, molte di queste risorse vadano perse a causa dei processi di erosione genetica in corso, nonché della progressiva conurbazione di vaste aree geografiche ed il sempre più diffuso fenomeno di abbandono dell’agricoltura da parte delle popolazioni rurali nelle aree interne.
Ecco perché è importante sostenere le iniziative di studio e ricerca sulla biodiversità, nonché l’istituzione e il mantenimento dei centri e dei custodi autorizzati alla conservazione ed all’utilizzazione del germoplasma autoctono, prima che l’inestimabile patrimonio possa andare irrimediabilmente perso. La Regione Campania ha programmato e portato avanti una serie di iniziative per contrastare la perdita della biodiversità in agricoltura. L’obiettivo che ci si è posti è quello di fare in modo che la biodiversità possa contribuire allo sviluppo e valorizzazione delle aree rurali, soprattutto di quelle interne in generale più ricche di biodiversità. In tal senso, il percorso individuato prevede interventi sinergici di recupero e valorizzazione delle varietà del germoplasma vegetale ed animale autoctono, nonché di salvaguardia dell’ambiente, nell’ottica più ampia di tutelare ed esaltare le produzioni tipiche locali.
A tale scopo la Regione Campania si è dotata di un modello organizzativo basato principalmente sui seguenti strumenti operativi: