Biodiversità

Biodiversità vegetale

biodiversità

Le RGV o risorse fitogenetiche sono definite come “qualsiasi materiale genetico di origine vegetale che abbia un valore effettivo o potenziale per l’alimentazione e l’agricoltura”. In esse sono comprese tutte le forme coltivate, i progenitori selvatici delle forme coltivate, le specie affini non progenitrici di quelle coltivate e le specie spontanee non coltivate ma utilizzate dall’uomo per scopi particolari (piante officinali, piante tintorie, ecc.). Tale definizione è stata adottata anche dal Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

La crescente consapevolezza della perdita nel mondo agricolo di un patrimonio culturale, oltre che colturale, ha fatto emergere, in aggiunta all’esigenza di opportune politiche internazionali, anche la necessità di programmi di ricerca, valutazione, utilizzazione, valorizzazione e conservazione delle Risorse Genetiche a rischio di estinzione che tendessero anche a preservare le conoscenze locali sulle colture.

A livello internazionale l’attenzione sulla biodiversità agricola si è concretizzata sostanzialmente in due momenti negoziali cruciali: la Convenzione sulla Biodiversità (CBD), entrata in vigore nel 1994, e il Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e l’Agricoltura, adottato nel 2001 dalla Conferenza FAO e recepito dall’Italia nel 2004.

la Regione Campania, con il PSR 2007-2013, , attraverso la misura 214 f.2, ha sostenuto due progetti per le risorse genetiche vegetali (AGRIGENET e SALVE), i cui risultati sono confluiti nel sito www.genidellacampania.it, che hanno consentito, tra l'altro, di caratterizzare e recuperare centinaia di varietà locali.  Con il PSR 2014-20, attraverso la misura 10.2, si intendono implementare i risultati scaturiti dalle attività realizzate nell'ambito della programmazione 2007-2013 regionale per la salvaguardia delle risorse genetiche agrarie a rischio di estinzione e di proseguire le attività finalizzate al recupero, alla conservazione, alla caratterizzazione e alla valorizzazione delle risorse genetiche di interesse agrario autoctone di cui il territorio campano è un ricco serbatoio ancora non del tutto noto.

A tale scopo la Regione Campania si è dotata di un modello organizzativo basato principalmente sui seguenti strumenti operativi:

Repertorio regionale delle risorse genetiche a rischio di estinzione (RG);

Banche regionali del germoplasma delle RGV;

Elenco dei Coltivatori custodi delle RG;

Rete di conservazione e sicurezza delle RGV;

Tale modello promuove una strategia integrata di azioni di conservazione delle RG, condotte sia in situ/on farm, ad opera degli agricoltori custodi, sia ex situ, affidate alle Banche del germoplasma.

Il mantenimento in vita delle Risorse Genetiche Vegetali (RGV) è reso possibile attraverso la costituzione di una Rete che consente la circolazione e la diffusione, senza scopo di lucro, fra attori locali, di modiche quantità dei materiali di riproduzione/moltiplicazione sani delle RG iscritte al Repertorio regionale.