Servizio Fitosanitario Regionale

Cerambicide delle Drupacee - Aromia bungii



Il coleottero cerambicide Aromia bungii (Faldermann) è originario della Corea e della Cina e in Italia è conosciuto con il nome comune di "cerambicide delle Drupacee".

A.bungii è stato segnalato per la prima volta in Europa, in Baviera (Germania) nell’anno 2011 dove, dopo essere stato eradicato  è riapparso nel 2016 e ormai sono adottate misure fitosanitarie di contenimento.

In Campania è stato rinvenuto per la prima volta nell’anno 2012, nel corso delle attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio disposte dal Servizio fitosanitario della Regione Campania. L’anno successivo è stato ritrovato anche in Lombardia. Inoltre, è stato segnalato nell’anno 2020 nel Lazio e nell’anno 2023 in Toscana.

Per quanto concerne il primo ritrovamento campano la zona interessata dall'infestazione del cerambicide era limitata, all’inizio, alla conurbazione tra Pozzuoli e Napoli, su piante sparse di Prunus armeniaca (albicocco), Prunus avium (ciliegio) e Prunus domestica (susino). Tale focolaio negli anni si è allargato interessando anche la zona di Marigliano (con comuni limitrofi), sempre nel napoletano, nonché le isole di Procida e Ischia.  Per tale focolaio sono applicate misure fitosanitarie di contenimento.

Nell'ottobre 2021 sono state trovate alcune piante del genere  Prunus  infestate a Castel Volturno, in provincia di Caserta, e nel 2024 anche a Scafati e Angri. In questi nuovi siti infestati sono state attivate misure fitosanitarie di eradicazione. 

Nell'ambito delle attività di monitoraggio ufficiale, sono state rinvenute per la prima volta larve di A. bungii su alberi di Prunus laurocerasus (specie ornamentale da siepe). Tale riscontro è stato confermato dall'analisi PCR delle larve. P. laurocerasus era l'unica specie di Prunus esclusa dalle piante ospiti ai sensi della Decisione UE 2018/1503. Con il decreto regionale n. 56 del 31.03.2022 sono state incluse anche le piante di P. laurocerarus tra le specie da monitorare.

L'insetto compie una generazione ogni due anni e sverna come larva all'interno delle profonde gallerie scavate all'interno dei tronchi dopo la schiusura delle uova; la loro presenza è segnalata dall'accumulo di mucchietti di segatura, prodotta dalle stesse larve, alla base del tronco o sulle branche. E' stato osservato che in un solo tronco possono convivere diverse generazioni di larve. In tarda primavera avviene lo sfarfallamento dell'adulto, attraverso grossi fori dal diametro di alcuni cm, il quale è in grado di volare per piccole distanze; è facilmente riconoscibile per le grosse dimensioni e per la presenza del "collare rosso" che è un carattere distintivo come il colore nero del corpo che lo fa distinguere dall'Aromia moschata che invece è di colore verde ed è normalmente presente in Italia. In caso di necessità emette un particolare odore per allontanare i nemici; si nutre scortecciando delle piccole porzioni di giovani rami e normalmente lo si può osservare nei giorni soleggiati appoggiato ad un ramo, ma, appena si sente in pericolo, si lascia cadere a terra. Depone le uova alla base dei tronchi.

Le piante che risultano infestate sono destinate a morire nel giro di uno/due anni.

Bisogna prevedere una strategia di difesa integrata ma che deve tenere conto che, allo stato attuale, solo l'eliminazione precoce delle piante infestate può portare al contenimento/eradicazione dell’infestazione, per cui occorre:

  • controllare tutte le piante appartenenti al genere Prunus (susino, albicocco, pesco, ciliegio, lauroceraso, ecc.);
  • verificare la presenza di rosume alla base del tronco o sulle grosse branche;
  • verificare la presenza di fori e/o larve sottocorticali delle dimensioni di pochi cm;
  • verificare lo stato generale della pianta (eventuale deperimento generale);
  • nelle zone delimitate, nel periodo dello sfarfallamento degli adulti, il monitoraggio visivo può essere supportato dall’utilizzo di trappole innescate con miscele attrattive sperimentali tenuto conto che quelle con aceto, vino, zucchero hanno fornito dati non sempre incoraggianti. In ogni caso, le trappole 7 sono da posizionare una ogni due-tre alberi, fissate al tronco, preferibilmente ad una altezza di circa 1,60 m in zone ombreggiate (esposte a nord per evitare la luce diretta del sole in estate). L’utilizzo delle trappole ha lo scopo soprattutto di monitorare i voli dell’insetto in modo da poter individuare la presenza dello stesso e il periodo più opportuno per effettuare eventuali trattamenti insetticidi.

La Regione Campania attraverso il Servizio fitosanitario regionale promuove e coordina il su citato programma di monitoraggio in collaborazione con i partner dell'intesa URCoFi, con le Amministrazioni comunali e gli enti gestori dei parchi e se del caso con altri soggetti pubblici o privati per quanto di loro competenza.

In particolare, sono coinvolti:

  • i tecnici regionali operanti presso gli uffici provinciali territoriali della Direzione Generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali impegnati nella difesa fitosanitaria e gli Ispettori fitosanitari;
  • le Amministrazioni Comunali per quanto concerne le collaborazioni in fase di monitoraggio e facilitazione per gli accessi ai luoghi ove ci sono piante infestate o sospette tali;
  • i singoli cittadini proprietari di piante ospiti ubicate in aree agricole o aree urbane;
  • gli operatori del verde impegnati nella difesa delle piante ornamentali del genere Prunus;
  • gli ordini professionali e le organizzazioni di categoria;
  • le Associazioni ambientaliste, Enti Parco, ecc.
  • le Università ed Enti di ricerca, in particolare attraverso il "PIANO URCoFi" (Unità di coordinamento e potenziamento delle attività di sorveglianza, ricerca, sperimentazione, monitoraggio e formazione in campo fitosanitario) inerente alle azioni di rafforzamento della vigilanza e controllo fitosanitario.

Non esistono al momento interventi risolutivi con prodotti fitosanitari contro Aromia bungii. Interventi con prodotti fitosanitari registrati posizionati nel periodo di volo (giugno/agosto) sicuramente svolgono un’azione preventiva, tanto è vero che nei frutteti di drupacee, con una buona gestione della difesa fitosanitaria, la presenza dell’organismo nocivo non sembra rappresentare una grossa minaccia, a differenza dei frutteti trascurati o delle singole piante da giardino dove non vengono effettuati interventi fitosanitari specifici. Pertanto, l’abbattimento delle piante infestate, al momento è l’unica misura fitosanitaria efficace, cosi come indicato dalla DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/1503 DELLA COMMISSIONE dell'8 ottobre 2018 che stabilisce misure per evitare l'introduzione e la diffusione nell'Unione dell'Aromia bungii (Faldermann).  Tale abbattimento dei vegetali infestati deve contemplare la rimozione completa delle radici se si sono riscontrate gallerie larvali sotto il colletto delle radici del vegetale infestato, previo preavviso di almeno due giorni lavorativi al Servizio fitosanitario regionale. Detto materiale deve essere cippato o trattato termicamente sul posto alla presenza di Ispettore fitosanitario. Se lo stesso non può essere trattato in loco, deve essere immediatamente trasportato in sicurezza (imbustato o su camion telonato chiuso) per essere successivamente trattato secondo le modalità sopra citate.

Ai sensi dell’art. 28 (Ritrovamento di organismi nocivi) comma 1 del D.lgs. n. 19 del 02/02/2021,  è fatto obbligo a chiunque ne venga a conoscenza, compresi gli operatori professionali o altri soggetti privati, gli enti pubblici e privati ed ogni altra istituzione scientifica, di dare immediata comunicazione, anche con modalità di tipo telematico, al Servizio fitosanitario regionale competente per territorio ovvero al competente Comando dell’Arma dei carabinieri o alla polizia locale ai fini del tempestivo inoltro al predetto Servizio, della presenza effettiva o sospetta di organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione europea, di organismi prioritari nonché di ogni altro organismo nocivo non segnalato precedentemente nel territorio della Repubblica italiana, e quindi nel caso specifico anche di A. bungii

Le segnalazioni per via telematica vanno effettuate al Servizio fitosanitario regionale, al seguente indirizzo email: servizio.fitosanitario@regione.campania.it

Si sottolinea che chiunque che non ottempera agli obblighi di cui al suddetto articolo 28, o non notifica al Servizio fitosanitario competente per territorio qualsiasi dato a propria disposizione riguardante un pericolo imminente ai sensi dell’articolo 9, paragrafi 1 e 2 del regolamento (UE) 2016/2031 si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.000,00 ad euro 6.000,00.

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