Anno di pubblicazione: 2011
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Presentazione
La strategia di sviluppo che si è messa in atto negli ultimi anni in agricoltura è legata soprattutto alla valorizzazione in generale delle risorse genetiche autoctone e alla diffusione dei processi di sostenibilità ambientale. L’obiettivo che ci si è posti è soprattutto quello di fare in modo che la biodiversità collegata all’agricoltura possa contribuire allo sviluppo delle aree rurali, soprattutto di quelle più marginali.
Tutela della biodiversità quindi, ma in un ottica di recupero complessivo del territorio, ove l’agricoltura possa recitare sempre più un ruolo fondamentale in terminidi sviluppo sostenibile e crescita economica delle popolazioni rurali. Il lavoro di studio, censimento, recupero e caratterizzazione delle risorse genetiche locali si è andato sviluppando in Campania in tutti i comparti, con accentuazione par-ticolare per la viticoltura, olivicoltura, orticoltura e frutticoltura.
La frutticoltura campana per decenni è stata caratterizzata da modelli di coltiva-zione tradizionale associati alla conservazione di un vastissimo patrimonio varietale,tramandato per generazioni. Il progressivo rinnovamento degli impianti produttivi haportato, col tempo, ad un’inevitabile modificazione anche dell’assetto varietale per l’introduzione, spesso incontrollata, di nuovo materiale genetico proveniente da altre realtà produttive. Ciononostante è ancora vasto il patrimonio di prodotti, di sapori e di colori checaratterizza la frutticoltura campana e che ne rappresenta anche la sua principale ricchezza. Un patrimonio che ci è stato lasciato dai nostri avi, dalla loro cultura, dalla loro abilità, dalla loro maestria nel riuscire a selezionare la frutta “più buona delmondo”.
È pertanto, con grande soddisfazione che ho la possibilità di testimoniare la più completa condivisione del Progetto “Frutta Antica d’Irpinia”, del quale il presente volume presenta i primi risultati del lavoro di catalogazione degli ecotipi recuperati, in attesa di poter celebrare con altrettanta enfasi il conseguimento degli obiettivi chesono alla base dell’intervento: la possibilità, cioè, per le aziende irpine di poter disporre delle piante delle antiche varietà selezionate, incrementando così l’offerta diprodotti locali ad elevata peculiarità genetica, con l’auspicio che possa esserlo anche sul piano mercantile.