Anno di pubblicazione: 2011
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Presentazione
Lo smaltimento dei reflui oleari, costituiti dalle acque di vegetazione e dalle sanse umide derivanti dalla lavorazione delle olive, rappresenta una problematica ambientale non trascurabile in tutta Italia, visto l’elevato numero di frantoi oleari presenti sul territorio nazionale. Una soluzione molto utilizzata in tutte le regioni d’Italia, per gestire i reflui oleari in maniera compatibile sia da un punto di vista ambientale che economico, è rappresentata dal loro spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura.
Anche in Campania, dove sono operativi poco meno del 10% dei frantoi oleari nazionali, l’utilizzazione agronomica è la soluzione che sempre più spesso viene adottata per la gestione dei reflui prodotti dalla lavorazione delle olive.
Tuttavia, la mancata o non corretta applicazione delle norme rende l’utilizzazione agronomica dei reflui oleari un’operazione “rischiosa” per l’ambiente in quanto può provocare danni alla fertilità dei terreni, alla qualità delle acque superficiali e sotterranee, soprattutto a causa del loro elevato contenuto di sostanze organiche che consumano ossigeno o che agiscono come inibitori di microrganismi ed enzimi.
È per questi motivi che l’Assessorato Regionale all’Agricoltura ha avviato un “Piano di monitoraggio dell’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari” sul territorio regionale, in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale della Campania, con l’obiettivo non solo di ottemperare alle disposizioni nazionali, ma anche di dotarsi di uno strumento per rendere più rapido il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’ambiente che investono anche il settore primario.