Atti del convegno di Avellino, 18 gennaio 2002
a cura di: AA.VV.
Anno di pubblicazione: 2002
PRESENTAZIONE I vini campani hanno rappresentato senza dubbio, nell’epoca classica, il meglio della produzione di tutto il mondo allora conosciuto. Dopo una fase di transizione durata molto tempo e segnata apicalmente dall’infestazione fillosserica che determinò la distruzione di gran parte dei vigneti, la Campania enologica ha iniziato un lento ma costante “risveglio” che l’ha portata, negli ultimi anni, all’attenzione del mercato e dei consumatori più qualificati, tendendo man mano a riconquistare una posizione di prestigio che le compete naturalmente. La vocazionalità del territorio, infatti, è, ad opinione comune dei massimi esperti, condizione imprescindibile per una viticultura ed una enologia di qualità: e possiamo affermare senza tema di smentite che se c’è al mondo un territorio votato alla viticoltura, questo è sicuramente l’area che meritò l’appellativo di Felix grazie anche alla facilità con cui esprimeva grandi vini.
Dopo venti secoli dunque, grazie anche ai processi di ammodernamento della viticoltura e delle tecniche enologiche, nonché alla crescita professionale di tutte le componenti della filiera, la grande potenzialità vitivinicola di questo territorio riesce ancora a riservare piacevoli sorprese. La ristrettezza di molte aree della produzione delle DOC, la qualità imposta da rigorosi disciplinari di produzione che esigono - fra l’altro - basse rese, la valorizzazione delle varietà autoctone più rinomate e il recupero dei vitigni locali cosiddetti “minori”: queste le scelte vincenti dell’intero comparto, guidate e incoraggiate - ma sostenute anche concretamente - dall’Amministrazione regionale, che stanno guidando la nostra Regione alla conquista di prestigiose posizioni sul mercato.
Punta di diamante dell’intera regione, sia per la vocazione del territorio che per l’impegno degli operatori cui si accennava prima, è senza dubbio l’Irpinia: delle 20 DOC di cui si fregia l’intera produzione Campana, l’unica DOCG - massimo riconoscimento concesso ad un vino dal sistema delle Denominazioni di Origine - è il Taurasi prodotto in comuni della provincia di Avellino; e non va dimenticato che gli altri due vini a DOC che stanno per fregiarsi della stessa categoria sono prodotti anch’essi in Irpinia: il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Questa particolare vocazione è legata a quell’imprescindibile legame vino-territorio, che in Irpinia raggiunge i massimi livelli e che è sempre più ricercato dal consumatore evoluto. Da chi cioè è in grado di apprezzare ed interpretare la degustazione di un vino di pregio come il momento culminante dell’espressione congiunta della sapienza antica dell’uomo e dei doni che ci fa una natura generosa come quella di questa terra.