Il censimento dell'agricoltura è raccomandato dalle Nazioni Unite, regolamentato da leggi appositamente emanate dal Parlamento e dal Consiglio Europeo ed eseguito in Italia dal 1960. Il Censimento è inquadrato in un sistema integrato di statistiche agricole la cui valenza supera la rilevanza economica del settore dovendo corrispondere ad esigenze di informazione statistica su una molteplicità di fenomeni agricoli, di sviluppo rurale e di sostenibilità ambientale necessaria alla impostazione, programmazione e valutazione della politica agricola europea. Il censimento rappresenta un'occasione unica per raccogliere informazioni statistiche su tutte le aziende agricole attive nel Paese, in modo da offrire dati di qualità per l'analisi e la valutazione delle politiche di intervento nazionali e regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. Con i censimenti generali dell'agricoltura vengono raccolte, mediante intervista diretta alle aziende agricole molte informazioni di tipo strutturale (il sistema di conduzione, le superfici investite nelle diverse coltivazioni, il numero di capi per specie e categoria di bestiame, le caratteristiche della manodopera familiare e salariata, ecc.). Ciò consente di creare basi di dati di grande dettaglio correlabili tra loro e disaggregabili anche per ambiti territoriali ristretti, Province e Comuni.
Il primo censimento generale dell'agricoltura si svolse nel 1961, seguito, a intervalli pressoché decennali, dai censimenti del 1970, 1982, 1990, 2000 e del 2010.
Il 5° Censimento dell'Agricoltura, di cui si riportano i dati, è riferito al 22 ottobre 2000 e la sua realizzazione ha visto il coinvolgimento, ai diversi livelli, di vari Enti: ISTAT, Regioni, Province, Camere di Commercio, Comuni. I file che seguono, per permetterne l'elaborazione, sono forniti in formato excel per Windows.