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Foto 1: Colletotrichum su nocciolo

Foto 2: Colletotrichum su nocciolo

Foto 3: Colletotrichum su nocciolo

Colletotrichum su nocciolo

Colletotrichum spp.

Anno 2013

A cura del Laboratorio Fitopatologico Regionale

In Campania è presente il 41% delle aziende corilicole italiane.

Le coltivazioni di nocciolo sono distribuite, in particolare, nelle province di Avellino e Napoli (che da sole coprono il 77% della produzione totale) e, in misura minore, nelle province di Caserta e Salerno.

La forma di allevamento nei terreni acclivi di alta collina e montagna è prevalentemente quella monocaule, anche se è possibile riscontrare la presenza di impianti policauli, mentre nelle zone pianeggianti la norma è rappresentata da impianti policauli.

I sesti di impianto sono per lo più irregolari, con distanze tra le piante anche molto ridotte (4 metri). Le varietà prevalenti sono Mortarella, San Giovanni, Tonde di Avellino, Mortarella , Camponica. L'irrigazione di norma non viene effettuata.

Nella primavera scorsa si è verificata una cascola anticipata dei frutti del nocciolo in tutti gli areali corilicoli della Regione, che ha interessato dapprima le aziende situate in pianura, per poi presentarsi anche nelle aree collinari, provocando ingenti danni sulla produzione.

Sui frutti, in via di sviluppo o già sviluppati, sono state riscontrate macchie bruno rossastre variamente estese, aventi spesso origine nel punto di inserzione del peduncolo (v. Foto 1), mentre all'interno erano presenti imbrunimento e marciume dei tessuti del seme.

I frutti colpiti presentavano numerose fruttificazioni acervulari, sotto forma di piccole pustole disposte irregolarmente o in zone concentriche (v. Foto 2).

All'analisi microscopica gli acervuli mostravano forma rotondeggiante od irregolare ed erano per lo più provvisti di setole, continue o settate, mentre i conidi risultavano ialini, di forma ellittico allungata e con dimensioni prevalentemente comprese fra 17-22 x5-7 micron. (Foto 3).

Dai risultati ottenuti riteniamo che si tratti di patogeni appartenenti al genere Colletotrichum, agente di antracnosi.

Dai substati colturali sono stati inoltre isolati funghi del genere Fusarium ed in particolare il Fusarium lateritium.