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Giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes)

Anno 2011

A cura del Laboratorio Fitopatologico Regionale

E’ una idrofita natante della famiglia delle Pontederiaceae originaria dei grandi bacini fluviali del Brasile ed in forte espansione in tutte le aree più calde del pianeta. La parte epigea della pianta è costituita da un cespo di foglie di colore verde brillante completamente glabre, dotate di un picciolo, di forma più o meno ingrossato, lungo fino a 50 cm, terminante in una lamina obovata dal diametro di 15-20 cm. In estate (luglio-agosto) forma fiori appariscenti dotati di tepali dal colore blu violaceo o rosa lavanda distinguibili chiaramente da quelli di specie analoghe perchè il tepalo superiore, presenta una vistosa macchia gialla circondata da un alone violaceo. La parte ipogea della pianta presenta radici di tipo fascicolato lunghe fino a 3 metri , di colore blu-nerastro con abbondanti ramificazioni secondarie. La diffusione del giacinto d’acqua in Italia è segnalata in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna. Nella nostra Regione è stata ritrovata allo stato spontaneo alla fine del 2010 nel territorio di CastelVolturno. La sua presenza è sicuramente da imputare ad immissioni antropiche volontarie od accidentali. In rapporto alla dannosità, la specie è indicata dall’EPPO come tra le più perniciose a livello globale, tanto è vero che è stata inserita nella “A2 List ”, ossia la sua diffusione è circoscritta ad alcune aree del territorio comunitario, dove sono obbligatorie misure attive di contenimento al fine di scoraggiarne ulteriormente la diffusione.

Nel nostro Paese non vi sono ancora applicazioni di interventi di lotta. Quello che si sa deriva da programmi di lotta attuati in Paesi esteri laddove la specie è famosa per i danni arrecati agli ecosistemi locali. Detti programmi prevedono l’adozione combinata di mezzi biologici e meccanici e in misura minore di natura chimica. Risultati molto incoraggianti sono stati ottenuti con l’utilizzo di insetti fitoparassiti, come il lepidottero Niphograpta albiguttalis ed il coleottero Neochetina eichhorniae.