Servizio Fitosanitario Regionale

Plasmopara viticola - Peronospora della vite

Descrizione

La Peronospora (Downy mildew in inglese), causata dall’oomicete Plasmopara viticola, è una delle malattie più dannose della vite. Il suo controllo è alla base dell'intero programma fitosanitario nei vigneti. P. viticola può danneggiare la vite in ogni sua fase sviluppo, e il fungo è in grado di attaccare ogni parte verde della pianta. Le lesioni sulle foglie possono apparire inizialmente come chiazze oleose giallastre, sviluppandosi in ristrette macchie angolari colorate. La sporulazione avviene tipicamente sulla superficie fogliare inferiore, producendo la caratteristica muffa biancastra in corrispondenza delle macchie gialle traslucide (“macchie d’olio”) sulla pagina superiore.

I tralci di vite, i piccioli, i viticci e le infiorescenze possono imbrunire e arricciarsi, quindi avvizzire e cadere. Gli acini giovani sono molto suscettibili, in seguito alla infezione diventano grigiastri e poi ricoperti da uno strato di muffa biancastra. I grappolini tendono ad imbrunire, a presentare una muffa bianca analoga a quella delle foglie, per poi disseccare, mentre i grappoli più sviluppati prima mostrano acini e rachide imbruniti, senza muffa, e poi disseccano: questa manifestazione viene detta anche “peronospora larvata”. L'infezione può diffondersi anche ai frutti dal peduncolo del grappolo (marciume bruno).

Il rischio peronosporico ha inizio allorquando le prime foglioline si distendono completamente, gli stomi diventano funzionali e se le condizioni climatiche decorrono fresche e piovose con temperatura al di sopra dei 9-10°C. In genere le temperature medie di aprile e maggio sono quelle più a rischio. Ma le infezioni più pericolose si verificano a inizio della fioritura. Piogge ripetute e temperature di 15–25 °C (optimum di 18-22°C) sono particolarmente favorevoli per il fungo. Il rischio è elevato in caso di una primavera calda e piovosa (si dice un’annata di “peronospora”, da contrapporre ad un anno “normale”).

Ciclo biologico

La spora fungina dello stadio sessuale di P. viticola (Oospora), si forma per fusione di anteridio e oogonio e permette al patogeno di sopravvivere durante l’inverno. In condizioni favorevoli l’oospora germina e produce un macrosporangio che libera le zoospore (asessuate) che, una volta veicolate dalla lettiera fogliare sul terreno, alla superficie inferiore della foglia, e in presenza di un film d’acqua si muovono e raggiungono gli stomi, germinano e penetrano nella cavità sottostomatica, con la produzione austori, (strutture in grado di penetrare le cellule vive attraverso cui il patogeno assorbe le sostanze nutritive). Infine, trascorso un periodo di incubazione la cui lunghezza varia in funzione della temperatura, si ha una produzione di sporangi che fuoriescono dagli stomi presenti sulla pagina inferiore delle foglie o degli acini quando questi non hanno ancora raggiunto la maturazione, e producono la tipica muffa bianca della peronospora.

Controllo

La strategia di base per il controllo dell’instaurarsi di qualsiasi infezione all’interno della pianta e per arrestare la diffusione della malattia è la prevenzione. Per controllare P. viticola, si possono sostanzialmente classificare i fungicidi in tre tipi di attività: contatto (non trasportato all'interno della pianta), localmente sistemico (penetra all’interna della pianta e trasportato solo all’interno dell’organo dove è stato applicato il fungicida) e sistemici (trasportati in altre parti della pianta). È buona pratica agricola applicare preventivamente spray fungicidi da contatto e utilizzare fungicidi localmente sistemici o sistemici (con effetto curativo) quando le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli e la possibilità di infezione è eccezionale. In ogni caso si consiglia l'utilizzo sempre di composti sistemici in combinazione con un fungicida da contatto e comunque a diverso meccanismo d’azione . La qualità e la tempistica delle applicazioni sono fondamentali e l'efficacia del controllo chimico dipende in gran parte dalla qualità delle tecniche di applicazione.

 In pre fioritura:  Intervenire preventivamente sulla base della previsione delle piogge o prima dello scadere del periodo d’incubazione. Dalla pre-fioritura all’allegagione intervenire anche in assenza di macchie d’olio in via cautelativa con cadenze in base ai formulati commerciali utilizzati utilizzati. Nelle successive fasi vegetative le strategie di controllo sono in relazione alla pressione della malattia e all’andamento climatico.”

In ogni caso le azioni difesa da intraprendere sono dettate dalle indicazioni fornite dal documento DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA DELLA REGIONE CAMPANIA APPROVAZIONE DELLE "NORME TECNICHE PER LA DIFESA FITOSANITARIA ED IL DISERBO INTEGRATO DELLE COLTURE- approvato con Decreto Dirigenziale n. 38 del 13/03/2024 e aggiornato con DRD 70 del 13/05/2024 della UOD 500721 - Servizio Fitosanitario. Tali norme indicano i criteri d’intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie che devono adottare tutti coloro che intendono praticare la difesa fitosanitaria e il diserbo integrato delle colture agrarie in Regione Campania.