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Parassiti riscontrati sul Pino in Campania

Anno 2009

A cura del Laboratorio Fitopatologico Regionale

Negli ultimi anni in Campania si sta riscontrando la diffusione di parassiti del Pino che portano al deperimento completo della pianta.

Fermo restando la situazione della Cocciniglia greca (Marchalina ellenica) sull’isola di Ischia, si stanno diffondendo un po’ ovunque i coleotteri corticicoli appartenenti al genere Tomicus e Orthotomicus (vedi foto). Questi scolitidi normalmente sono in grado di approfittare delle precarie condizioni di vita dei soprassuoli arborei e quindi di alterare le dinamiche di interi ecosistemi forestali, ed è per questo che sono ritenuti fra i più temuti insetti forestali. Sono parassiti di primaria importanza per la pericolosità per le foreste in quanto spesso si manifestano con esplosioni demografiche in grado di compromettere la stabilità di interi comprensori.

Gli scolitidi sono coleotteri di piccole dimensioni (da 1mm fino a 9 mm di lunghezza) di forma in genere cilindrica, di colore brunastro poco appariscente.

In primavera, a partire dal mese di marzo quando le temperature diventano favorevoli, gli adulti svernanti sfarfallano alla ricerca di piante debilitate e giungono sulla corteccia di tronchi o di grosse branche, vi penetrano praticando un foro d’entrata attraverso la quale si avrà la fuoriuscita della rosura. Le larve scavano le tipiche gallerie sottocorticali tra la corteccia e il legno delle piante ospiti, tali gallerie si differenziano per forma e caratteristiche a seconda della specie. In seguito vengono colpiti pure i germogli dell’anno utilizzati come gallerie di alimentazione.

La sintomatologia sulle piante colpite è costituita dal cambiamento di colore degli aghi dei pini che diventano rossi, successivamente la pianta deperisce e muore.

Nelle pinete e/o nell’ambito del verde arboreo urbano, non è applicabile il ricorso a interventi diretti di lotta con mezzi chimici, contro le diverse specie nocive, per evidenti motivi di natura ecologica, economica e tecnica. E’ da tenere presente inoltre, che questi scolitidi trascorrono la maggior parte del proprio ciclo biologico al riparo delle cortecce o all’interno dei getti delle piante ospiti e l’attività degli adulti all’esterno si limita a brevi periodi, per cui comunque non sarebbe semplice intervenire con prodotti chimici idonei a colpire efficacemente tali fitofagi. Pertanto il risanamento può essere utile se fatto attraverso tagli fitosanitari con rapido allontanamento e bruciatura controllata delle parti potate, oppure l’uso di tronchi esca che vengono periodicamente allontanati e bruciati. Comunque buona norma è mantenere le piante sempre in buone condizioni di salute con frequenti cure colturali così da ridurre le possibilità di attacco da parte di questi insetti.