Anno 2010
A cura del Laboratorio Fitopatologico Regionale
L’insetto originario del Nord America (Messico, Stati Uniti) dal 1991 si è diffuso anche nel nord Italia nelle regioni di Piemonte (Novara), Lombardia (Milano, Varese, Pavia e Sondrio) Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino.
Caratteristiche dell’insetto
Colore: Lo scuto non presenta alcuna parte gialla e nera,
lo scutello è interamente giallo crema, e talvolta presenta una o più macchie
nere confinate ai lati o alla base dello scutello, le ali hanno delle bande
gialle o marroni.
Testa: tre paia di setole frontali.
Torace: Scuto marrone rossastro con le setole dorso-centrali
posizionate vicino alla linea tra le setole sopra-alari; tergite anale senza
peli, al massimo leggermente pubescente; scutello largo e con quattro setole
marginali.
Addome: Femmina con un ovopositore più corto delle
ali e diritto: sterniti 1+2 giallo-marroni; tergiti 3 -5 marroni nella parte
basale e gialli–marroni in quella apicale.
Larva: Tipica larva di dittero microcefala, apoda, di colore
bianco–giallastro. Gli organi sensoriali anteriori, posteriori e boccali
sono tutti presenti.
Caratteri utili per il riconoscimento: Le spinule sono confinate alle aree
fusiformi sulla metà ventrale del corpo con l’eccezione di una
stretta banda sul margine anteriore del protorace.
Pupario: di colore molto variabile dal giallo-rossastro al
giallo crema.
Ciclo biologico
La mosca compie di solito una sola generazione all’anno. Trascorre l’inverno nello stadio di pupa nel terreno, generalmente interrata tra i 2 e i 5 cm ma può raggiungere anche i 15 cm in funzione del tipo di terreno. Lo sfarfallamento inizia a cavallo tra il mese di giugno e luglio per poi continuare fino ad ottobre se il clima lo consente; le massime densità di adulti si riscontrano tra la fine di agosto e la metà di settembre. Dopo circa due settimane dai primi voli inizia l’ovideposizione, ogni femmina è in grado di deporre complessivamente fino a 400 uova, le quali vengono messe attraverso un grosso ovidepositore in gruppi di circa 15 per ogni cella ricavata nel mallo della noce che si trova all’inizio della invaiatura, per cui risulta essere ancora tenero. Di solito si ha una sola ovideposizione per frutto in quanto, subito dopo tale operazione l’epicarpo viene marcato con un feromone ad effetto deterrente per le altre femmine. Vengono coinvolti principalmente i frutti che si trovano nella parte alta della chioma e le varietà con il mallo più morbido. Le uova vengono deposte di preferenza nella zona peduncolare. Gli adulti vivono in media 40 - 50 giorni, il periodo di incubazione delle uova è inferiore ad una settimana, le larve che si sviluppano si nutrono a spese del mallo che annerisce a causa del tannino prodotto. Dopo circa un mese la larva arriva a maturità e fuoriesce dal frutto per andarsi ad interrare come pupa.
L’effetto visibile della presenza dell’insetto e dell’avvenuta ovideposizione è la tipica macchia nerastra che inizia ad avvolgere il frutto da cui fuoriesce un secreto nerastro, si ha poi il completo disfacimento del mallo che una volta rinsecchito aderisce al guscio, mentre il gheriglio dissecca.