Origine e danni
Halyomorpha halys, nota come “Cimice asiatica” o “Cimice bruna marmorata”, è un insetto di origine asiatica, presente in Italia dal 2012 e segnalato in Campania in diverse località solo nell’estate del 2018.
Le cimici si nutrono a carico dei frutti di piante coltivate, ornamentali e spontanee, determinandone deformazioni, alterazioni della polpa, aborto dei semi.
In diverse regioni del Nord Italia le elevate popolazioni della cimice asiatica possono pregiudicare le produzioni di colture agrarie dalla tarda primavera a fine estate.
La colture da frutto maggiormente danneggiate sono il pero, il melo, il pesco, le nettarine, il ciliegio, il kiwi, il kaki, il nocciolo. I danni a specie erbacee possono essere riscontrati ad es. su baccelli di leguminose (fava, pisello, soia), pomodori, peperoni, mais, girasole.
Comportamento
In autunno, con l'arrivo dei primi freddi, gli adulti formano aggregazioni di alcune decine a diverse centinaia di individui per trascorrere l'inverno in ricoveri naturali, ruderi e all'interno di abitazioni, magazzini, garage. Le aree abitate in prossimità di zone agricole o di aree verdi (parchi urbani, boschi) possono essere maggiormente soggette al fenomeno di aggregazione delle cimici, che può creare disagi alla popolazione
L’aggregazione è un fenomeno stagionale e temporaneo, destinato ad esaurirsi con il progredire dell’autunno e l’arrivo dei primi freddi.
Durante l’inverno, giornate soleggiate e temperature miti possono favorire una temporanea attività degli insetti; piogge e basse temperature tendono a rallentare e fermarne il movimento, oltre che ad aumentare la mortalità naturale della specie.
Ostacolare l’ingresso delle cimici nelle abitazioni con zanzariere, provvedere a sigillare le fessure che consentono l’ingresso all’interno di manufatti.
Utilizzare strumenti di pulizia per la casa che emettono vapore, per stanare e uccidere gruppi di cimici annidate in cassonetti, infissi, etc..
Le aggregazioni di cimici, facilmente raggiungibili in soffitte, verande o all’aperto, possono essere stordite con l’ausilio di bombolette di ghiaccio spray per far cadere le cimici a terra prima di raccoglierle.
Raccogliere le cimici con scopa e paletta o aspirapolvere (il sacchetto di raccolta dovrà essere immediatamente rimosso).
Immergere le cimici raccolte in un contenitore di acqua saponata per qualche ora. Il sapone impedisce loro di galleggiare, causandone l’annegamento. Possono anche essere devitalizzate in congelatore per 24 ore. Le cimici morte possono essere smaltite come rifiuto organico.
Le cimici raccolte vive non devono essere liberate.
Non utilizzare insetticidi per uso domestico nelle abitazioni ed in locali con prodotti alimentari; eventuale uso limitato a particolari situazioni (es. cassonetti, fessurazioni di murature).
Come riconoscerla
Gli individui adulti sono lunghi 12-17 mm e di colore che comprende varie tonalità di bruno e di grigio. Le antenne presentano due bande bianche. Sul torace sono presenti due serie di 4-5 piccole macchie bianche. Il margine dell’addome presenta bande nere e bianche in alternanza. La parte ventrale del corpo è di colore biancastro, talvolta con macchie grigie e nere.
Gli adulti possono essere avvistati dalla primavera a fine estate su moltissime piante arboree ed erbacee, sia coltivate che ornamentali e spontanee. In autunno le cimici sono frequenti nei pressi delle abitazioni o altri manufatti.
Contatti
Brochure "Cimice asiatica, come riconoscerla e come difendere le colture" (pdf 812 Kb)
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