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Verso una nuova IGP in Campania: il Marrone di Serino

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logo marrone di serino

L'istruttoria ministeriale per il riconoscimento della IGP alla denominazione "MARRONE DI SERINO", avviata nel 2014, volge al termine. Il 14 marzo si è svolta, infatti, presso la Biblioteca comunale di Serino, la riunione di pubblico accertamento.

La pubblica audizione è prevista, come è noto, dall'iter procedurale per la registrazione delle denominazioni proposte ai sensi del regolamento UE n. 1151/2013 sulle DOP/IGP. Dopo tale adempimento sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la proposta di riconoscimento con il disciplinare di produzione e al termine dei 30 giorni previsti per eventuali osservazioni, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali invierà l'istanza alla competente Commissione UE per la definitiva registrazione del marchio comunitario. Contemporaneamente, su richiesta dei promotori e a piano di controllo approvato, potrà autorizzare la protezione transitoria nazionale che consentirà alle imprese produttrici di poter certificare il prodotto con la denominazione proposta e di utilizzare il marchio IGP sul territorio italiano.

L'iniziativa del "Marrone di Serino IGP" va aggiungersi a quelle già da tempo in essere della Castagna di Montella Igp e del Marrone di Roccadaspide Igp (mentre è in istruttoria anche la proposta della Castagna di Roccamonfina Dop), consentendo così all'importante filiera castanicola campana di potersi fregiare di un altro marchio geografico di qualità sia per concorrere nell'agguerrito mercato nazionale ed internazionale, che per tutelare le proprie produzioni di eccellenza.

Il Marrone di Serino presenta caratteristiche qualitative di pregio che ne fanno una delle produzioni castanicole di eccellenza a livello mondiale: facilità nella pelatura; particolari proprietà calorimetriche tale da essere trattato dalle industrie di trasformazione con estrema facilità anche a temperature elevate, soprattutto per la sterilizzazione, senza alterare le qualità del frutto; pezzatura grossa; assenza di settatura del frutto; ottime qualità organolettiche e dolcezza di sapore che lo rendono molto favorito dal punto di vista commerciale (caldarroste e marron glacé in particolare). Tutte qualità intrinseche raggiunte dopo secoli di buona pratica agronomica associata ad una dedizione assoluta da parte degli operatori locali.

La zona di produzione del "Marrone di Serino IGP" comprende il territorio amministrativo dei seguenti Comuni: Serino, Solofra, Montoro, S. Michele di Serino, S. Lucia di Serino, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Chiusano S. Domenico, Cesinali, Aiello del Sabato, Contrada e Forino ricadenti nella Provincia di Avellino e i Comuni di Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, S. Cipriano Picentino, Castiglione del Genovesi e Calvanico ricadenti nella Provincia di Salerno.

La superficie stimata di Marrone di Serino ammonta a circa 3.600 ettari (2400 nell'avellinese e 1200 nel versante salernitano), che dà luogo ad una produzione media annua di 60 mila quintali all'anno (resa media produttiva unitaria più alta di tutto il Mezzogiorno) ed un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. I dati produttivi ed economici indicati però si riferiscono al periodo pre-cinipide, prima quindi che il temibile parassita falcidiasse castagneti e prodotto esitato.

Quasi tutto il prodotto ottenuto viene destinato al consumo fresco o alle industrie di trasformazione ubicate principalmente nell'areale e nel resto dell'Irpinia, dove operano 8 delle 13 industrie nazionali di prima trasformazione delle castagne (solo a Serino ve ne sono 4 di grandi dimensioni aziendali ed economiche, che complessivamente lavorano oltre 200.000 q.li di castagne ed occupano 300 addetti).

L'attività di controllo sulla conformità del prodotto al disciplinare sarà svolta dal Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA) di Roma, che già certifica la Mozzarella di Bufala Campana DOP.

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