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Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020

F.A.Q. Tipologia di intervento 10.2.1
Conservazione delle risorse genetiche autoctone a tutela della biodiversità


(aggiornamento 04.10.2018)

Dagli elementi forniti, si deduce che trattasi di imprenditore e pertanto non rientrante tra i beneficiari diretti della Misura 10.2.1. I beneficiari della tipologia di intervento sono riportati nel bando pubblicato su questo sito. Tuttavia si segnala che gli imprenditori agricoli qualora iscritti nell'Elenco regionale dei coltivatori custodi, possono essere coinvolti in maniera indiretta nella Misura 10.2.1 per l’azione di conservazione delle Risorse Genetiche Vegetali iscritte al Repertorio regionale, secondo le modalità riportate nelle Prescrizioni tecniche allegate al bando (all.1).

Nel caso specifico, ciascun partner beneficiario che svolge l’azione a.6 deve individuare al proprio interno il responsabile scientifico di tale azione (si veda punto 6.1 del Formulario di Progetto di cui all’allegato 2.a). Tuttavia, trattandosi di progetto collettivo, nel formulario di progetto collettivo di cui all’allegato 2.b, al punto 5.1, con riferimento all’azione a.6, dovrà essere indicato un unico responsabile scientifico dell’azione in questione. In ogni caso si precisa che la competenza richiesta deve riguardare gli aspetti nutrizionali complessivi delle RGV oggetto di caratterizzazione.

L'Elenco dei coltivatori custodi sarà reso pubblico sul sito istituzionale della Regione Campania, non appena gli attuali iscritti riceveranno un incarico per la conservazione di RGV iscritte al Repertorio regionale da parte di una banca del germoplasma accreditata dalla Regione Campania (ovvero beneficiario della Misura 10.2.1 per le azioni a.1 e a.2). Attualmente non risulta alcun incarico in corso. Pertanto tale Elenco costituisce al momento un mero elenco di soggetti che, avendone i requisiti, sono potenziali coltivatori custodi i cui dati non sono resi pubblici.

Per un approfondimento sul tema si rimanda alla DGR n.260 del 15.05.2017 (BURC n.41 del 22.05.2017), al DRD n.8 del 29.05.2017 (BURC n.43 del 29.05.2017) e successivo DRD di integrazione n.46 del 5.04.2018 (BURC n.28 del 09.04.2018) nonché alle “Prescrizioni tecniche per la esecuzione delle azioni mirate” allegate al Bando della tipologia di intervento 10.2.1 (all. 1), di cui può prendere visione su questo sito, nella pagina dedicata alla Tipologia 2021.

La scelta delle RGV oggetto delle azioni previste dalla misura 10.2.1, per evitare inutili duplicazioni di azioni per le medesime RGV e spreco di fondi pubblici, è stata effettuata tenendo conto di quanto già stato realizzato in precedenza anche con altri fondi pubblici (regionali, nazionali e comunitari - nel caso specifico dell'olivo anche di quelli messi a disposizione dal Regolamento CEE 528/99 sulla qualità dell'olio di oliva). Pertanto, tenuto conto anche di tale ricognizione è stato redatto l'elenco -allegato al bando- delle RGV di olivo e le relative azioni che si è ritenuto opportuno attuare nella corrente programmazione comunitaria.

La caratterizzazione genetico molecolare è ammessa per le RGV incluse nelle tabelle riportate nelle “Prescrizioni tecniche per la esecuzione delle azioni mirate” allegate al Bando (allegato n.1).

In particolare per le RGV gruppo Erbacee, si rimanda alla tabella 3E- “Elenchi delle RGV autoctone oggetto di caratterizzazioni di cui alle azioni a.4, a.5, a.6 e a.7- Gruppo ERBACEE”, sotto tabelle 3E.1, 3E.2, 3E.3, colonna a.7, mentre per le RGV appartenenti al gruppo Legnose da frutto occorre far riferimento alla tabella 3L “RGV autoctone oggetto di caratterizzazioni di cui alle azioni a.4, a.5, a.6, a.7 e a.8 - Gruppo LEGNOSE DA FRUTTO”, colonna a.7. La caratterizzazione genetico molecolare è ammessa solo per le RGV non contrassegnate dal simbolo “x” nella relativa colonna a.7.

Per determinare il compenso spettante ad un agricoltore che “ospita una prova di caratterizzazione agronomica in situ”, occorre valutare le specifiche attività che vengono richieste al coltivatore per lo svolgimento di tale prova e dimostrarne la congruità della spesa. Per tali aspetti si rimanda al “Vademecum per la rendicontazione delle spese” (all.3 del Bando).

Nel caso specifico del coltivatore custode, il compenso è scaturito dalla valutazione delle specifiche attività di conservazione in situ/riproduzione o moltiplicazione/ diffusione delle RGV iscritte al Repertorio regionale. Per tali attività viene richiesto al coltivatore custode l’allestimento di una parcella minima (diversa a seconda della specie a cui appartiene la RGV da tutelare) al fine di garantire la sanità e, nei limiti consentiti per una bio-risorsa, l’identità varietale dei materiali di riproduzione o di moltiplicazione, nonché la tenuta di un Registro per annotare tutte le operazioni svolte. Le modalità per lo svolgimento delle prove e per la determinazione del compenso sono riportate nel DRD n.8 del 29.05.2017 (BURC n.43 del 29.05.2017).

Per la valutazione delle competenze dei Responsabili scientifici delle azioni mirate previste dal Progetto, il Bando prevede (paragrafo 7.1 al quarto punto elenco), che il soggetto richiedente (beneficiario) debba presentare la nota curriculare del Responsabile Scientifico dell’azione da cui si evinca la sua personale specifica esperienza maturata nell’azione stessa. Tale nota curriculare, tra gli altri, sarà sottoposta al vaglio della Commissione di valutazione delle domande di sostegno pervenute in risposta al Bando della Misura 10.2.1.

Sì, ai fini della ragionevolezza dei costi, i tre preventivi devono essere richiesti singolarmente via PEC e devono pervenire singolarmente via PEC al richiedente; a ciascun preventivo deve essere allegata la relativa ricevuta della mail di richiesta e quella di risposta. Come previsto al paragrafo 9.3 del Bando e al paragrafo 13.2.2 “Ragionevolezza dei costi” delle Disposizioni Generali (versione 3.0), i tre preventivi devono essere allegati alla Domanda di Sostegno ed accompagnati da apposita relazione con allegato prospetto di raffronto dei preventivi che ne giustifichi la scelta.

Come previsto al paragrafo 7.1 del Bando, quarto punto elenco, dalla nota curriculare del Responsabile scientifico si deve evincere la esperienza maturata dallo stesso nella specifica azione mirata (conservazione, caratterizzazione agronomica, morfo-fisiologica, etc.) di cui è Responsabile inerente la biodiversità agricola vegetale. Tuttavia, come previsto al paragrafo 7.1 del Bando, terzo punto elenco, il soggetto richiedente (beneficiario) deve comprovare la propria competenza ed esperienza nelle azioni mirate che si candida a realizzare, attraverso la presentazione di pubblicazioni, report scientifici oppure, nel caso dell’azione di conservazione ex situ, anche attraverso atti pubblici, inerenti la biodiversità agricola vegetale regionale.

Le pubblicazioni scientifiche, nella maggioranza dei casi, appartengono a una delle seguenti tre categorie principali:

  1. articoli pubblicati su riviste scientifiche nazionali o internazionali;
  2. contributi pubblicati in atti di convegni o congressi previa accettazione da parte del comitato scientifico del convegno o congresso;
  3. libri o capitoli di libri.

Nel caso di Progetto Collettivo, il Coordinatore Scientifico del Progetto è unico ed è quello indicato dal soggetto capofila nel Formulario (allegato 2.b del Bando), che sarà riportato da ciascun Partner nel proprio formulario (allegato 2.a del Bando).

Il dominio genidellacampania.it è già registrato dall'Amministrazione regionale. Le credenziali di accesso saranno fornite all'atto dell'affidamento.

Nel caso di Progetto Collettivo ciascun Partner, compreso il capofila, nel proprio Formulario di progetto (allegato 2.a del Bando) deve individuare il Responsabile Scientifico dell’azione di propria pertinenza appartenente alla propria struttura. Nel Formulario del “Progetto Collettivo a cura del Capofila” (allegato 2.b del Bando), il Capofila riporterà un unico Responsabile scientifico dell’azione, scelto tra quelli individuati dai Partner.

Sì, sempreché nella dichiarazione di intenti a costituirsi in ATS sia specificato l’oggetto dell’accordo e gli stakeholder che sottoscrivono l’accordo per i quali si dà mandato di sottoscrizione.

I costi per la manutenzione ordinaria delle attrezzature tecnico-scientifiche utilizzate per il progetto sono ammissibili ai sensi di quanto previsto al paragrafo 9.1 del Bando, nell’ambito della tipologia di spesa “Spese indirette”.

L’allegato 6 del Bando al punto 2 deve riportare la dichiarazione: -(per i soggetti di diritto privato senza fini di lucro di cui alla lettera f) dell’art. 6 del Bando) che, come si evince dalle copie conformi all’originale dell’Atto costitutivo e dello Statuto allegate alla presente dichiarazione, svolge attività di ricerca scientifica e tecnologica compatibile con le azioni previste dalla sottomisura 10.2.1; -(per i soggetti di diritto pubblico o privato senza fini di lucro di cui alla lettera g) dell’art. 6 del Bando) che, come si evince dalle copie conformi all’originale dell’Atto costitutivo e dello Statuto allegate alla presente dichiarazione, tra le proprie finalità ed attività istituzionali è presente la conservazione, l'uso e lo sviluppo sostenibile delle RGV autoctone in via di estinzione.

Le spese relative alle missioni per le azioni di accompagnamento vanno riportate nel “Piano delle spese per azione” del Formulario alla tipologia di spesa “Viaggi, missioni e trasferte del personale” lettera c. “Azioni accompagnamento” .

Per “Sintesi esperienza professionale” è sufficiente riportare la qualifica e il numero di anni di esperienza maturata nell’azione di riferimento, come dettagliata nella nota curriculare redatta e sottoscritta dall’interessato ai sensi del DPR 445/2000 allegata alla dichiarazione.La nota curriculare del Responsabile scientifico deve riportare solo le specifiche esperienze attinenti le azioni di cui è reso responsabile.

Al punto 6.1 del formulario viene richiesto di allegare le note curriculari dei Responsabili scientifici delle sole azioni b (concertate) e c (di accompagnamento) in quanto le note curriculari dei Responsabili scientifici delle azioni a (mirate) sono già allegate all’Allegato 6 del Bando poiché inserite tra le condizioni di ammissibilità di cui punto 7.1 del Bando, quarto punto elenco.

I report e le pubblicazioni vanno allegate in versione integrale agli Allegati 6 ed 8 del Bando.

Sì, si conferma che l’adesione all’accordo da parte dell’agricoltore/altro stakeholder possa avvenire anche singolarmente attraverso la sottoscrizione di una apposita dichiarazione dell’interessato purché la lettera di adesione riporti tra l’altro il chiaro riferimento all’accordo a cui si aderisce, la presa visione dello stesso e l’attività in cui l’interessato viene coinvolto.

No, ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, il conto corrente dedicato alle movimentazioni connesse alla DdS presentata a valere sul Bando della Misura 10.2.1 può essere utilizzato anche in via non esclusiva.

Il beneficiario, che si candida all’azione di conservazione, deve garantire il regolare legittimo possesso del terreno (affitto, usufrutto, comodato d’uso, concessione e/o locazione di beni immobili demaniali) attraverso atto pubblico registrato nei modi di legge da cui risulti la durata di almeno 10 anni dalla data di presentazione della Domanda di Sostegno. Tale vincolo riguarda anche le coltivazioni erbacee.

Il compenso tabellare stabilito per i coltivatori custodi che moltiplicano le RGV erbacee nell'ambito dell'azione a.1 non è comprensivo di IVA.

Il numero di coltivatori iscritti alla data odierna all’Elenco regionale della Campania ed i relativi areali di coltivazione sono reperibili su questo link.

Nell’Elenco non sono riportati i dati personali ed anagrafici dei coltivatori iscritti che, invece, saranno resi disponibili con le modalità riportate nella risposta alla FAQ n.3. Tuttavia il coinvolgimento di altri coltivatori nell’azione a.1) può avvenire attraverso:
- l’iscrizione ex novo, che è sempre possibile, all’Elenco regionale dei coltivatori custodi con le modalità riportate su questo sito;
- l’ampliamento, con specie colturali iscritte al Repertorio regionale, della gamma di specie indicate dai coltivatori già iscritti all’Elenco regionale, avendone la specifica capacità professionale.

Ai fini della programmazione da parte dei beneficiari dell’azione a.1 del bando della misura 10.2.1, l’Elenco sarà comunque aggiornato dalla struttura regionale competente in materia, fino alla scadenza del bando stesso.

Le tipologie di spesa ammissibili relative all’azione a1) sono quelle riportate alla Sezione IV – Piano Finanziario, punto 3 “Piano delle spese per azione” del Formulario alla lettera a. “Azioni mirate”- a.1.

Qualora la tipologia di materiale di consumo oggetto di preventivo riguardi più azioni previste dal progetto, anche al fine di evitare il frazionamento artificioso della spesa, si deve richiedere un unico preventivo purché la relazione relativa alla ragionevolezza dei costi, sottoscritta dal beneficiario e presentata a corredo della Domanda di Sostegno in uno con i preventivi di spesa, specifichi in modo dettagliato il metodo di ripartizione della stessa spesa rispetto alle diverse azioni previste.

Come stabilito nell’Allegato n. 3 al Bando “Vademecum per la rendicontazione delle spese”, la rendicontazione è il processo di consuntivazione delle spese “effettivamente” e “direttamente” sostenute, per la realizzazione del progetto, dal Beneficiario che rendiconta nel periodo di eleggibilità; vale cioè per esso il criterio di “cassa”. Tale attività deve essere resa attraverso la presentazione della documentazione amministrativo-contabile giustificativa dei costi sostenuti e dei pagamenti effettuati. In ogni caso le variazioni del piano di spesa approvato sono disciplinate dal paragrafo 14.3 “Varianti” delle Disposizioni Attuative Generali per le Misure non connesse alla superficie e/o agli animali” e dal paragrafo 16.2 “Varianti” del Bando.

Il Responsabile Scientifico dell’azione mirata alla conservazione deve già essere individuato al momento della presentazione della DdS in quanto condizione di ammissibilità di cui al punto 7.1 del paragrafo 7 del Bando. In merito ad un accordo di collaborazione professionale (professionista con Partita IVA), il Bando non lo esclude, ma tuttavia, trattandosi di “servizio fornito da terzi – consulenza specialistica da parte di persone fisiche” – e dovendosi garantire il rispetto delle procedure di selezione di cui al punto 6 del Vademecum (Allegato n. 3 del Bando), tale ipotesi renderebbe la spesa relativa alle attività svolte dal professionista, non rendicontabile. Infatti, il responsabile scientifico di azione necessariamente deve essere individuato al momento della presentazione della DdS.

Ai fini dell’ammissibilità, le spese relative all’attività legata all’opera dell’esperto indicato per la rendicontazione, possono essere imputate pro-quota su tutte le azioni previste dal progetto nell’ambito della relativa tipologia di spesa (Personale - già contrattualizzato e/o assunto ad hoc - o Servizi forniti da terzi), nel rispetto di quanto previsto dal Vademecum (Allegato n. 3 del Bando). Se per project manager si intende il Coordinatore Scientifico del Progetto, dovendo essere individuato al momento della presentazione della DdS in quanto condizione di ammissibilità di cui al punto 7.1 del paragrafo 7 del Bando, ai fini dell’ammissibilità della spesa, nel rispetto di quanto previsto dal Vademecum (Allegato n. 3 del Bando), si specifica quanto segue:

nel caso di Progetto Individuale tale spesa va imputata pro-quota su tutte le azioni previste dal Progetto Individuale nell’ambito della relativa tipologia di spesa (Personale già contrattualizzato); nel caso di Progetto Collettivo tale spesa va imputata nella sua interezza nel Formulario 2.a del soggetto capofila e ripartita tra le azioni previste di propria competenza, nell’ambito della relativa tipologia di spesa (Personale già contrattualizzato). In sede di rendicontazione il soggetto capofila nella relazione relativa alla ragionevolezza dei costi dovrà riportare in maniera dettagliata l’attività di Coordinamento svolta nell’ambito dell’intero Progetto Collettivo.

Per la Misura 10-Tipologia di Intervento 10.2.1 sono ammissibili le spese per attrezzature tecnico scientifiche che esauriscono la loro utilità nell’arco di durata del progetto. Per le attrezzature durevoli oltre la durata del progetto, sono ammissibili solo le quote di ammortamento calcolato secondo i criteri fiscali, relative agli anni del progetto; a tal proposito si segnala che per i beni ammortizzabili è obbligatorio il mantenimento del registro dei cespiti o documentazione analoga idonea a dimostrare che il bene sia ammortizzabile (art.60, lettera d, Reg /(CE) 1083/06).

Il Bando non prevede una particolare forma giuridica per gli accordi sottoscritti con agricoltori ed altri stakeholder. L’accordo deve contenere almeno le finalità, l’oggetto, le RGV interessate, le attività che si prevede di realizzare a cura di ciascun soggetto coinvolto e la sua durata.

Gli accordi possono essere sottoscritti dal solo Capofila in rappresentanza degli altri Partner di un Progetto Collettivo, sempreché nella dichiarazione di intenti a costituirsi in ATS sia anche specificato l’oggetto dell’accordo e gli stakeholder che sottoscrivono l’accordo per i quali si dà mandato di sottoscrizione.

Il sito www.genidellacampania.it è sviluppato in ambiente Windows.

Nel Formulario n. 2.a) - Sezione I “Informazioni generali”, la tabella di cui al punto 3 “Gruppo specie delle risorse genetiche (RGV) incluse nel Progetto” è riferita al numero di RGV oggetto delle azioni mirate incluse nel Progetto.

Sì, il Formulario di Progetto prevede una specifica sezione "Descrizione e pianificazione delle attività" nella quale, anche per l'azione di accompagnamento, devono essere riportate: la descrizione delle singole attività previste, l'indicazione del Responsabile Scientifico dell'azione, la durata e il Gruppo di lavoro coinvolto. Tutto quanto descritto deve trovare corrispondenza nella sezione IV - Piano finanziario nelle relative tipologie di spesa di cui al punto 3 "Piano delle spese per azioni".

Come previsto al punto 7.3 del paragrafo 7 del Bando, il Coordinatore Scientifico del Progetto deve garantire l'aggiornamento e l'implementazione della banca dati riportata sul sito www.genidellacampania.it. Nel caso esposto, il coinvolgimento degli altri partner si esplicita nel riportare, nella specifica sezione "Descrizione e pianificazione delle attività", la descrizione delle singole attività di propria competenza previste per l’azione a.10), l'indicazione del Responsabile Scientifico individuato dal proprio Ente per l’azione a.10), la durata delle attività che si candida a svolgere e il Gruppo di lavoro coinvolto. Tutto quanto descritto deve trovare corrispondenza nella sezione IV - Piano finanziario nelle corrispondenti tipologie di spesa di cui al punto 3 "Piano delle spese per azioni".

La competenza e l’esperienza nelle azioni mirate alla caratterizzazione agronomica, morfofisiologica, genetica e nutrizionale deve riguardare la biodiversità agricola vegetale regionale (gruppo erbacee e/o legnose da frutto). Per la sola azione di conservazione ex situ, invece, la competenza deve riguardare la realizzazione e/o la gestione di collezioni di piante in campo, nel caso di legnose da frutto, oppure di banche di semi del germoplasma di interesse agrario, nel caso del gruppo erbacee. Solo per il gruppo legnose da frutto- specie vite, le competenze relative a tutte le azioni mirate sopra esposte devono riguardare specificatamente i vitigni (art.7.1 del bando).

Si chiarisce che nella voce presente sul portale SIAN “Spese di esercizio (comprese spese per materiali di consumo, medicinali, alimentazione animali, manutenzione, noleggio, costi energetici inerenti il centro genetico, carburanti, trasporto animali)” vanno inserite esclusivamente le spese relative alla tipologia prevista dal Bando "Materiale di Consumo". Le spese relative al noleggio, che nel bando vengono riportate come “servizi forniti da terzi”, sul portale SIAN vanno inserite alla voce “Beni e Servizi” così come da tabella di corrispondenza riportata al punto 1 - Parte IV del "Vademecum per la rendicontazione delle spese" (allegato 3 del bando).

I Curriculum Vitae, le pubblicazioni/report scientifici/ atto pubblico vanno inseriti nel corrispondente allegato di riferimento. In particolare quelle utili ai fini della dimostrazione delle condizioni di ammissibilità vanno inseriti nel documento presente sul portale SIAN “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, resa ai sensi del DPR 445/2000, attestante il possesso delle condizioni di ammissibilità di cui all’art.7 del bando”, in uno con l’allegato 6; quelli utili all'attribuzione del punteggio vanno invece inseriti nel documento presente sul portale SIAN “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con relativa scheda riportante i dati del richiedente ai fini dell’attribuzione del punteggio”, in uno con l’allegato 8.

In ogni caso si riportano di seguito le tabelle di corrispondenza tra i documenti richiesti dal Bando e i documenti riportati sul SIAN, distinte per le due modalità di accesso: Collettivo (solo Capofila e Capofila e altri Partner) e Individuale. (scarica la tabella)

Nei formulari di progetto (allegato 2.a e 2.b), nella relativa Sezione IV – Piano Finanziario, la tipologia di spesa “viaggi, missioni e trasferte del personale” va riportata per intero senza lo scorporo dell’IVA.